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Attualità Provincia

Votazioni per RSU Ausl Romagna. Cisl soddisfatta per la crescita

In foto: rsu cisl
rsu cisl
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 10 apr 2022 10:49
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Un aumento di oltre 400 voti rispetto alle scorse elezioni del 2018 in Romagna. I dati, relativi alle votazioni RSU in Ausl Romagna soddisfano la CISL FP. Nel cesenate risulta il sindacato più votato nell’ambito sanitario (668 voti). Crescita significativa anche a Rimini, dove l’aumento è stato di 212 voti (141 nel 2018, diventati 353 nel 2022). Da martedì a giovedì ci sono state le votazioni per le Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu) in tutti i posti di lavoro pubblici.

Il commento della Cisl: “Questi 400 voti in più ottenuti dalla CISL FP in Romagna, incrementando il consenso dei voti ottenuti in percentuale dal 18% al 22% , non sono certamente un caso, ma il risultato del bel lavoro svolto in questi anni, dell’impegno che la CISL ha sempre dimostrato ai lavoratori. I candidati scelti sono stati premiati dai loro colleghi, che li hanno reputati all’altezza del compito. Abbiamo puntato molto sulla loro formazione affinchè potessero essere pronti al ruolo di rappresentante sindacale e continueremo a farlo nei prossimi anni. Ora è il tempo di costruire politiche per garantire al personale dipendente  dell’Ausl della Romagna il diritto di programmare i bisogni di vita, investendo nella conciliazione vita – lavoro. L’impegno è anche verso quel migliaio di lavoratori con profilo sanitario, socio sanitario e tecnico, che si trovano in graduatoria in attesa di essere assunti, come promesso anche dalla politica, in modo che il personale in servizio non sia più costretto a doppi turni o al salto del riposo per garantire il servizio ai cittadini. La sicurezza degli operatori, lo sviluppo delle carriere professionali e la valorizzazione economica dei lavoratori, oltre che il sostegno alla conciliazione vita-lavoro, devono essere a nostro avviso un faro nella contrattazione con l’azienda. Parlando di sicurezza degli operatori è necessario che si torni alle 36 ore lavorative, senza il costante timore di dover rinunciare a ferie o riposi, come spesso è accaduto in questi ultimi anni, mettendo in difficoltà la salute lavorativa e la professionalità degli operatori”.