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scontro sulla viabilità

Valmarecchia Futura non abbassa il tiro: 'la valle così muore, scelga Santi'

In foto: la Marecchiese
la Marecchiese
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 11 apr 2022 21:53
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Non si può negare l’evidenza della mancanza di infrastrutture in Valmarecchia. Lo ribadisce il comitato Valmarecchia Futura in risposta all’intervento della provincia Riziero Santi nel dibattito, spesso e volentieri più coi contorni dello scontro, sul futuro della viabilità in Valmarecchia (vedi notizia). La prospettiva di Valmarecchia Futura non è solo di un’arteria che risolva i problemi viari della Valmarecchia, già colpita da un forte spopolamento, ma sia anche un collegamento con la Toscana e con San Marino.


L’intervento di Valmarecchia Futura:

Il Presidente della Provincia Riziero Santi prova a mettere in ‘bella copia’ quanto grossolanamente espresso dai suoi sostenitori e ad invitare a pensare a servizi, ospedali, asili e scuole, sportelli pubblici ecc. per migliorare la qualità della vita dei residenti in Valmarecchia. Esattamente quello che da 14 anni, da quando siamo in Romagna, viene promesso e non viene fatto. Quanto alle persone che lavorano e non passeggiano, ai figli che vanno all’Università e non all’Asilo, alle ambulanze che devono andare a Rimini e non a Novafeltria, ai turisti ai quali a parole si racconta che la Valmarecchia è come la Toscana, ai lavoratori che devono spostarsi perché le loro aziende sono scappate… ecco a queste persone le favole non bastano.

Il paragone con la Valle del Savio ‘ben servita dalla E45’ lo prendiamo come una battuta di spirito. Negli ultimi 20 anni abbiamo perso il doppio della popolazione rispetto all’alto Savio! E lo spopolamento è solo uno dei 10 problemi prioritari. Ci dica il Presidente Santi come vuol risolvere i problemi dei ponti, dell’inquinamento dentro i centri abitati, degli studenti che per frequentare i poli di studio di Rimini, dalla Valmarecchia, devono svegliarsi all’alba per tornare a metà pomeriggio.

Ci dica lui come portare un’azienda, impresa, o chiunque ad investire ed aprire in Valmarecchia dove non ci sono infrastrutture. Ci dica lui come limitare i sinistri in una strada con oltre 14000 veicoli che transitano quotidianamente e che di fatto è urbana e ricca di attraversamenti pedonali. Poi Santi deve mettersi d’accordo con se stesso: pensa alla Valmarecchia come ad una enclave, o magari alzando lo sguardo la pensa come valore di un territorio ampio, più di quello che sta governando? Noi abbiamo aperto gli orizzonti, ipotizzando un vantaggio unico per il turismo della Valle e per Rimini- un collegamento più scorrevole con non solo con la Valmarecchia ma anche con la Toscana e con San Marino. Questo, le strutture ricettive della costa Riminese che oggi vedono queste persone alloggiare a Cesenatico, Cervia o Fano, lo sanno?

Santi sa bene che senza di noi l’incarico all’Arch. Preger sarebbe ancora per aria. Siamo disponibili a discutere, portiamo elementi per ragionare, ascoltiamo e rilanciamo la gente che vive nella Valle. Tutta? No, evidentemente. Ma crediamo ci sia spazio per confrontarci e trovare una soluzione. La scelga lui visto che ha tante certezze. La nostra è: dimezzare i tempi di percorrenza. Nessuno parla di asfalto e catrame, siamo abituati al verde e all’aria pura. Un dato è certo: la Valle così muore. Ora scelga Santi per cosa vorrà essere ricordato.