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l'impegno del comune

Niente più stradario per le iscrizioni al tempo pieno e progetti extrascolastici

In foto: la vicesindaca Bellini
la vicesindaca Bellini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 13 apr 2022 16:40
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Meno bambini iscritti alla prima elementare, ma più bisogno di classi a tempo pieno. E’ in estrema sintesi il tema al centro di una riflessione di Chiara Bellini, vicesindaco con delega alla scuola del comune di Rimini. L’assessore parte dai numeri: negli ultimi due anni si sono perse cinque classi prime, distribuite su tutto il territorio comunale. A ciò si aggiunge la tendenza, sempre più marcata, di iscrivere i propri figli non più nel plesso vicino a casa ma, in primis, in quello che riesce a garantire orari più ampi (il tempo pieno) o, in alternativa, in una zona considerata a livello logistico di più comoda.

Sul tempo pieno sono in atto riflessioni importanti, ma con cambiamenti che non arriveranno a breve. Di qui la proposta di abolire lo stradario come criterio di accettazione per le classi a tempo pieno e l’idea di avviare progetti educativi  di quartiere che permettano l’attivazione di attività educative extrascolastiche (laboratori, aiuto compiti, sport, atelier) nel pomeriggio (a partire dalla mensa), attraverso la collaborazione con le associazioni e il terzo settore.

Sull’ampliamento del numero di classi a tempo pieno, oggi Rimini è fanalino di coda con una copertura sotto il 25%, le decisioni non riguardano solo il comune, ma l’organico messo in campo dal Ministero.

Inutile girarci intorno – spiega la Bellini – ,  quella del tempo pieno sarebbe la via regina per la risposta a questi bisogni, e il suo ampliamento rappresenta uno degli obbiettivi per il futuro prossimo. È bene ricordare, per fare chiarezza, che l’attivazione delle classi a tempo pieno dipendono dalla dotazione di organico, che è di esclusiva pertinenza del ministero dell’istruzione, mentre i relativi e necessari servizi per il diritto allo studio – come supporto educativo per l’handicap, mense e trasporto pubblico – sono di responsabilità del Comune di Rimini. Ecco il punto: se su questi ultimi servizi Rimini sarebbe già in grado di dare risposta ad un eventuale ed auspicato aumento di nuove classi a tempo pieno, quello che manca è un segnale positivo, a livello statale, sul potenziamento dell’organico docente. È questo un passaggio importante su cui Rimini richiede oggi quell’attenzione che negli ultimi anni è mancata, non per un capriccio campanilistico, ma alla luce della crescente domanda di tempo pieno proveniente dalle famiglie, e considerato il divario oggi esistente con gli altri comuni capoluogo in regione. Il nostro impegno, in caso di riposte affermative da parte del Ministero, è quello di garantire tutti quei servizi di diritto allo studio necessari per completare l’ampliamento del tempo pieno, a partire da un ampliamento del servizio mensa”.