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scoperto da un amico

Nella tabaccheria della compagna dilapida al gioco il patrimonio di lei, 50enne a processo

In foto: l'uomo avrebbe sperperato i soldi al 10eLotto
l'uomo avrebbe sperperato i soldi al 10eLotto
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 9 apr 2022 13:48 ~ ultimo agg. 10 apr 11:12
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Si sarebbe approfittato della sua instabilità mentale, convincendola di essere perdutamente innamorato di lei. Invece, avrebbe sfruttato la sua patologia per sperperare al gioco il patrimonio della compagna, effettuando centinaia di giocate proprio nella tabaccheria che lei aveva acquistato e lui si era messo a gestire. Un 50enne riminese ora si trova a processo per circonvenzione di incapace e maltrattamenti in famiglia, dal momento che spesso usava violenza nei confronti della donna, anche lei 50enne e anche lei riminese.

I due si erano conosciuti alcuni anni fa tramite un’agenzia matrimoniale, avevano iniziato a frequentarsi e lui l’aveva conquistata quasi subito. Si era mostrato come un uomo premuroso e attento, dolce e disponibile. Quella, però, sarebbe stata solo una maschera. Dopo l’acquisto da parte della donna (affetta da un disturbo mentale) di una tabaccheria nel centro storico di Rimini, che i due avrebbero dovuto gestire insieme, il 50enne, che già aveva avuto comportamenti aggressivi nei confronti di lei, ha iniziato pian piano ad estrometterla dall’attività. In che modo? Sfruttando il suo disturbo mentale, facendola sentire inadeguata, dicendole che non era adatta a stare a contatto con il pubblico, offendendola anche davanti ai clienti. Spesso, poi, le offese verbali si erano persino tramutate in vere aggressioni fisiche.

Una volta avuto il campo libero, il compagno della donna – secondo quanto gli contesta l’accusa – avrebbe “bruciato” oltre 130mila euro, appartenenti alla 50enne, giocando al 10eLotto. I conti, che a fine mese non tornavano mai, l’uomo li avrebbe giustificati come normali problemi di avviamento e così, a ripianare le spese, era sempre la famiglia di lei. Che, stufa di sborsare denaro in continuazione, ha chiesto aiuto ad un amico che in passato aveva gestito una tabaccheria, incaricandolo di scoprire dove finissero i loro soldi. E’ stato proprio lui, l’amico di famiglia, analizzando i tabulati delle giocate a scoprire un flusso anomalo di puntate al 10eLotto, che avvenivano per lo più quando la tabaccheria era chiusa. Si trattava di giocate molto alte, anche da 100 euro alla volta, che guarda caso erano effettuate o prima dell’apertura o dopo la chiusura. Ecco perché, secondo l’accusa, quegli ammanchi (circa 130 mila euro in due anni) erano da addebitare esclusivamente al 50enne e al suo vizio per il gioco.

Accuse che l’uomo ha sempre respinto, ma che gli sono comunque costate l’apertura di un processo. La sentenza è prevista il 26 maggio prossimo e la compagna dell’uomo, costituitasi parte civile attraverso gli avvocati Alessandro Pierotti e Francesca Romana Dotti, spera che i giudici riconoscano il 50enne colpevole.