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“Ho rubato per fame”, il furto al supermercato gli costa un anno e cinque mesi

l'ingresso del tribunale di Rimini

“Alcuni mesi fa ho perso il lavoro e ho rubato per fame”. Davanti al giudice questa mattina ha motivato così il furto commesso mercoledì pomeriggio al Conad di via Castelfidardo. Furto tramutatosi in rapina impropria dal momento che l’imputato, un 23enne di origine albanese, trasferitosi a Rimini da inizio anno, ha opposto resistenza quando il cassiere gli ha chiesto di mostrare cosa nascondesse sotto il giubbotto.

Dagli scaffali aveva rubato una confezione di carne e tre birre, per un totale di 12 euro. Lui, però, pretendeva di pagare solo una bottiglietta d’acqua, così è stato bloccato da alcuni dipendenti in attesa dell’arrivo della Volante della polizia di Stato. Quando gli agenti sono entrati nel supermercato, il 23enne continuava ad opporre resistenza. Gli inviti dei poliziotti a darsi una calmata e riporre la merce al suo posto sono caduti nel vuoto e alla fine è scattato l’arresto con l’accusa di rapina impropria per aver spintonato il cassiere.

Questa mattina l’albanese è comparso in tribunale per la direttissima. Al giudice ha raccontato di aver perso il lavoro da carpentiere che aveva trovato in una ditta edile del Riminese e di essere rimasto senza nulla: “Avevo fame, ecco perché ho rubato”. Il pubblico ministero ha avanzato una richiesta di 2 anni e 2 mesi di reclusione da scontare in carcere, ma il suo legale di fiducia, l’avvocato Luca Montebelli, è riuscito ad ottenere una condanna più lieve, a un anno e 5 mesi, pena sospesa. Il 23enne, quindi, al termine dell’udienza è tornato libero.