Accoglienza. Riviera Sicura: ignorati dalle istituzioni nonostante l'enorme impegno

A Rimini all’accoglienza dei profughi dall’Ucraina si accompagnano purtroppo anche le prime polemiche. L’associazione di albergatori Riviera Sicura, che per prima ha messo a disposizione le strutture per l’accoglienza dei profughi, attacca le istituzioni. A parte l’Ausl, con la quale si è subito collaborato anche per le vaccinazioni.

Oltre 700 persone accolte fino ad oggi e 12mila pasti a spese degli alberghi e della generosità dei cittadini. “L’accoglienza fino a oggi siamo stati solo noi”, ricordano da Riviera Sicura rivendicando ora risposte chiare e collaborazione da parte delle istituzioni. E alle sollecitazioni in questo senso l’associazione che raggruppa circa trecento strutture riminesi aggiunge ora le accuse per la serata di venerdì, a quanto pare piuttosto burrascosa, quando la Protezione Civile si è presentata per accompagnare una quarantina di profughi ospiti dell’hotel Brenta di Viserbella nei centri di accoglienza straordinaria. Un’azione dai modi irrispettosi delle esigenze dei profughi, lo racconta anche Ruslana, arrivata con la figlia e i nipoti, tra cui un bimbo di tre mesi. Tanto che Riviera Sicura chiede le dimissioni di chi, sul fronte Prefettura, ha coordinato l’operazione.  Riviera Sicura non ci sta più ad essere bypassata e vuole vedere riconosciuto il proprio ruolo, sentendosi più che legittimata a chiedere anche un incontro il presidente e commissario dell’emergenza Bonaccini.

L’operazione di venerdì è pienamente rientrata nelle modalità già annunciate, quella di un’accoglienza solo temporanea negli alberghi, è quanto ha già ricordato nei giorni scorsi la Prefettura. Riviera Sicura lamenta anche come nella partita delle convenzioni tra hotel e Protezione Civile, ancora in stallo, sia riconosciuto oggi solo il ruolo dell’Associazione Albergatori. Su questo, specifica la Prefettura, la competenza è regionale.

la voce di Ruslana: