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Nel piazzale della ditta punta fucile contro un dipendente, imprenditore se la cava con una multa

repertorio

Un litigio animato, al culmine del quale un noto imprenditore di autotrasporti del Riminese avrebbe puntato un fucile da caccia contro uno dei suoi dipendenti nel piazzale della ditta. “Sei un cretino, ti ammazzo”, gli avrebbe urlato l’uomo. Un gesto che è costato al titolare un processo per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e minaccia aggravata. Oggi pomeriggio il giudice monocratico del Tribunale di Rimini ha condannato l’imprenditore 60enne, difeso dall’avvocato Piero Venturi, al pagamento di una multa da 600 euro, avendo derubricato il reato iniziale in minaccia semplice.

I fatti risalgono al dicembre del 2018, quando secondo il racconto del dipendente – un autotrasportatore senegalese di 46 anni – l’imprenditore, di ritorno da una battuta di caccia, una volta giunto nel piazzale della ditta avrebbe estratto dall’auto un fucile, rimasto però all’interno di una busta verde, e glielo avrebbe puntato contro per poi minacciarlo di morte. L’imputato non ha mai negato che quel giorno ci fosse stata una lite, ma ha sempre respinto con forza di aver imbracciato l’arma. Il dipendente era stato richiamato più volte in passato per alcuni comportamenti che l’imprenditore riteneva scorretti. Il litigio quel giorno, inoltre, sarebbe scaturito proprio per il presunto rifiuto del senegalese di effettuare una consegna.

Nel corso del dibattimento le testimonianze di altri dipendenti non hanno mai confermato la presenza del fucile, che proprio la presunta vittima non è stato in grado di descrivere con dovizia di particolari. Alla luce di quanto emerso in aula, il giudice quindi ha derubricato il capo d’imputazione da minaccia aggravata a semplice, e condannato l’imputato ad una multa.