Una storia di bullismo dietro l'accoltellamento all'Alberti. Fuori pericolo il 15enne

Era stufo di essere preso di mira, deriso, insultato e umiliato da quel compagno di classe che lo aveva individuato come il bersaglio prediletto dei suoi atti vessatori. Così, questa mattina, non ce l’ha più fatta e durante la prima ora, all’interno di uno dei laboratori dell’istituto professionale Leon Battista Alberti di Rimini, ha estratto un coltellino a serramanico che si sarebbe portato da casa e ha colpito all’addome il presunto bullo.

L’aggressore ha 15 anni, così come il compagno ferito, subito soccorso dal personale del 118 che poi lo ha trasferito d’urgenza all’ospedale Bufalini di Cesena. E’ fuori pericolo, ma resterà sotto osservazione ancora per qualche giorno. La lama, che è arrivata vicina al fegato, gli ha provocato una profonda ferita. La prognosi è di 40 giorni.

A scuola i poliziotti hanno identificato l’aggressore, poi condotto in questura dove è stata convocata alla madre, a conoscenza della situazione di disagio che il figlio era stato costretto a vivere. Il minorenne, davanti agli investigatori della Squadra mobile, diretta dal vice questore aggiunto Mattia Falso, ha raccontato in lacrime, in una sorta di sfogo, le continue vessazioni psicologiche alle quali sarebbe stato sottoposto quasi quotidianamente. Per lui è scattata una denuncia a piede libero per lesioni gravi e gli atti dell’indagine verranno trasmessi al Tribunale dei Minori di Bologna. In questura sono stati ascoltati anche il professore che stava facendo lezione quando è avvenuto l’accoltellamento e la preside dell’istituto Franca Berardi. Non appena verrà dimesso dall’ospedale verrà sentito anche il 15enne ferito, accusato di bullismo dall’aggressore.