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venerdì 29 marzo 2024
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Dal 24 al 27 febbraio

Irene Franchini prende la mira per i Tricolori Indoor a RiminiFiera

In foto: (credit FitArco)
(credit FitArco)
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 21 feb 2022 12:19 ~ ultimo agg. 12:21
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Solo qualche giorno fa si è messa al collo la medaglia di bronzo a squadre nel compound femminile agli Europei indoor a Lasko, in Slovenia, ennesima soddisfazione di una carriera lunga e ricca di allori. Irene Franchini si presenta dunque tra le più accreditate pretendenti allo scudetto nei 49esimi Campionati Italiani Indoor, in programma da giovedì 24 a domenica 27 febbraio nei padiglioni B5-D5 di RiminiFiera. In quella stessa cornice due anni fa l’atleta delle Fiamme Azzurre si è aggiudicata il titolo tricolore, superando in finale Marcella Tonioli, altra punta di diamante della Nazionale, così da salire per la seconda volta in carriera sul tetto d’Italia.

“Sicuramente è un periodo intenso per noi, con due appuntamenti così importanti ravvicinati a chiudere la stagione indoor – riconosce l’arciera nata il 23 luglio 1981 a Castelnovo ne’ Monti, nel reggiano – però per arrivare pronta ho seguito il consueto percorso di avvicinamento, senza svolgere più di tanto una particolare preparazione mirata. Nel tiro con l’arco non ci sono infatti pause durante l’anno, visto che si gareggia sia al chiuso che all’aperto, per cui occorre essere sempre sul pezzo e per cercare di essere in forma ci si allena costantemente, con continuità. A maggior ragione nel mio caso visto che mi cimento un po’ in tutte le specialità e quindi mi trovo con eventi spalmati nel calendario in un ampio periodo di tempo. Dopo tanti anni di militanza in questa disciplina sono consapevole che non si può essere sempre al top, e che quindi ci sono inevitabilmente alti e bassi e momenti migliori come condizione. Ad esempio, dopo aver vinto il titolo nel 2020 nei padiglioni della fiera di Rimini, nell’ultima edizione dei Tricolori indoor, nella stessa sede, non ero particolarmente in forma, essendo alle prese con delle problematiche tecniche che non ero riuscita a risolvere e quindi il risultato ne ha risentito”.

Un motivo in più per andare in cerca del riscatto, tanto più che in Romagna respira aria di casa la Franchini, che dopo il matrimonio risiede a Faenza. “Le sensazioni delle ultime settimane sono buone, però credo che le potenziali aspiranti allo scudetto siano tante, a cominciare dalle colleghe di Nazionale Elisa Roner, particolarmente a suo agio nelle prove indoor, e Marcella Tonioli, senza trascurare il potenziale di alcune junior che stanno crescendo in maniera considerevole. E questa è davvero una notizia positiva per il nostro movimento dopo anni in cui faticava un po’ ad arrivare il ricambio generazionale”, sottolinea colei che rappresenta un pezzo di storia del tiro con l’arco italiano. Atleta dell’anno Fitarco nel 1998, Collare d’Oro del CONI nel 1999, convocata per le Olimpiadi di Sydney 2000 (a 19 anni), per poi nel proseguo della carriera passare alla divisione compound, trionfando nell’individuale ai Mondiali indoor di Ankara 2016 (anche bronzo nella gara a squadre) e conquistando l’oro l’anno seguente ai Mondiali di Città del Messico nel mixed team insieme a Sergio Pagni, fino alle nuove frontiere del tiro di campagna e del 3D. E in questo percorso importantissimo è stato il reclutamento nella Polizia Penitenziaria, decisivo per trovare nuove motivazioni a livello agonistico.

“Mi sono avvicinata al tiro con l’arco a 9 anni, visto che mio padre Lorenzo, insegnante di educazione fisica, la proponeva come attività, anche nei Giochi della Gioventù. Mi ha subito colpito e quindi ho poi proseguito sotto la guida tecnica di mio padre, fino a calcare tutti i possibili palcoscenici della disciplina a livello mondiale, realizzando anche il sogno di partecipare alle Olimpiadi. Che cosa mi affascina di questo sport? Il fatto che sia prima di tutto una continua sfida con se stessi per cercare di migliorarsi. E che per riuscirci serva un approccio completo, non solo basato su lavoro tecnico o fisico, ma anche mentale. È fondamentale mettersi sempre alla prova, una situazione molto stimolante”.

Accanto a frecce e bersagli il personale percorso di vita di Irene comprende anche l’essere moglie e madre (Elettra nata nel 2010 e Gianluca nel 2012), ma anche una laurea triennale in Lingue e Letterature straniere e una laurea magistrale in Criminologia applicata per l’investigazione e la sicurezza. “Nel poco tempo libero che mi rimane mi piace praticare anche altri sport, ad esempio tennis, nuoto e podismo che mi aiutano anche nella preparazione fisica. Sogni nel cassetto? Dopo aver coronato quello di disputare i Giochi Olimpici preferisco guardare anno dopo anno. E in tal senso il 2022 sarà quanto mai denso di appuntamenti, con le tappe di Coppa del Mondo e poi i Mondiali 3D a Terni e quindi la rassegna iridata Campagna a Yankton, negli Stati Uniti, per i quali punto dunque prima di tutto a qualificarmi ed essere selezionata – conclude Franchini – per provare ancora una volta l’emozione di difendere i colori del mio Paese”.