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aiuto in un tempo difficile

Formazione psicologica per insegnanti e dirigenti. La proposta del vicesindaco

In foto: la vicesindaca Bellini
la vicesindaca Bellini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 16 feb 2022 19:11
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Abbandono scolastico, autoisolamento, autolesionismo, ansia, nervosismo e irritabilità, calo di interesse dello studio, sono diverse facce di uno stesso fenomeno“. Si apre così la riflessione del vicesindaco di Rimini, con delega alla scuola Chiara Bellini sul momento difficile che stanno attraversando bambini e ragazzi.

Ci sono i dati spiega la Bellini (80 abbandono scolastici, il 40% in più rispetto allo scorso anno), ma anche le richieste di aiuto che arrivano dal mondo della scuola: “ho ascoltato le testimonianze di insegnanti, genitori e dirigenti scolastici, con cui sono spesso in contatto, soprattutto in questi giorni, dopo il noto caso di cronaca che ha colpito la nostra comunità così da vicino, e confermano la necessità di rinforzare l’aspetto affettivo relazionale dei nostri giovani, a partire dalle scuole. Le nostre scuole sono già dotate di un servizio psicologico sostenuto anche dal Comune, uno sportello di ascolto fatto da professionisti a cui i ragazzi, liberamente, possono rivolgersi durante l’orario scolastico. Penso che questo tipo di intervento oggi, sebbene si sia rivelato uno strumento efficace, non sia più sufficiente in questa fase post-pandemica e vada potenziato”.

Da qui la proposta del vicesindaco: “Bene e utile lo sportello di ascolto individuale; a questo dovrebbe aggiungersi anche un lavoro di gruppo, un’osservazione, da parte degli psicologi, delle classi e delle loro dinamiche, finalizzata ad intercettare difficoltà o fragilità e intraprendere un lavoro collettivo. In questi giorni ho incontrato alcuni rappresentanti dell’Ordine degli psicologi, insieme ad altri professionisti, dai quali ho raccolto preziosi consigli e suggestioni. Da qui l’idea di convocare, nelle prossime settimane, un incontro congiunto – pensato per le scuole riminesi – insieme all’Ordine degli psicologi e ai professionisti dell’Ausl, per valutare la possibilità di attuare progetti di formazione, rivolti ai docenti e ai dirigenti, i primi ad essere in contatto con i ragazzi e le loro problematiche. Ritengo sia importante sostenerli nel loro compito educativo fornendo loro strumenti extra, per poter valutare ed eventualmente intervenire sulle dinamiche relazionali, la capacità dei ragazzi di gestire le emozioni, la rabbia, i sentimenti in generale e fare un lavoro profondo sull’ascolto, con l’obbiettivo non solo di ridurre il disagio personale, ma anche di creare nuove prospettive di socialità“.