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parla l'avvocato del 15enne

Accoltellamento a scuola: "Prese in giro e battute a sfondo sessuale, non ha retto"

In foto: La polizia davanti all'ingresso dell'Alberti (foto Migliorini)
La polizia davanti all'ingresso dell'Alberti (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
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gio 10 feb 2022 17:44 ~ ultimo agg. 11 feb 13:19
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Ha reagito nel peggiore dei modi a una serie di prese in giro, di battute anche a sfondo sessuale, di sberleffi. L’altra mattina evidentemente non ha più retto e ha compiuto un gesto gravissimo”. A parlare è Darien Levani, l’avvocato del Foro di Ferrara che assiste la famiglia del 15enne riminese che ieri mattina ha accoltellato un compagno di classe nel laboratorio di meccanica dell’istituto professionale Leon Battista Alberti di Rimini (vedi notizia).

Bullismo o normali dispetti tra adolescenti? Lo stabiliranno le indagini della Squadra Mobile di Rimini e della procura minorile di Bologna. Intanto, però, l’avvocato dell’aggressore tiene a sottolineare alcuni aspetti: “Il mio assistito sicuramente stava vivendo una situazione di disagio che durava da un po’. La famiglia ne era al corrente e lo aveva fatto presente al personale scolastico, forse però non con la necessaria forza. Come sta il ragazzo? Non bene, è ancora provato da quanto accaduto. E’ pentito, ha compreso di aver sbagliato, continua a ripetere ‘come faccio adesso a tornare a scuola?'”.

Sono ancora tanti i punti da chiarire di una vicenda che ha fatto inevitabilmente scalpore. Il 15enne accusato di lesioni aggravate potrebbe chiedere tramite il suo legale di essere nuovamente ascoltato dagli inquirenti nei prossimi giorni. Non appena verrà dimesso dall’ospedale Bufalini di Cesena verrà sentito anche il presunto bullo. Importanti saranno le testimonianze dei compagni di classe. La preside dell’Alberti, Franca Berardi, ha escluso si tratti di bullismo (vedi notizia), però, come spiegano alcuni psicoterapeuti, il confine tra sberleffo e persecuzione è sottile oltre che personale. Ci sono infatti ragazzi che sopportano e altri che dopo due o tre volte dicono basta. “Di sicuro – conclude l’avvocato Levani – il mio assistito era esasperato e, probabilmente, ha esternato tutto il suo malessere con quel grave gesto”.