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venerdì 29 marzo 2024
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Calcio Serie D

Prato-Rimini: la vigilia di Marco Gaburro

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini FC
Marco Gaburro, allenatore del Rimini FC
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 7 minuti
sab 29 gen 2022 12:20 ~ ultimo agg. 30 gen 13:58
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Terza trasferta di fila di questo inizio d’anno nuovo. Dopo l’inattesa sconfitta nella tana del Ghiviborgo e la vittoria nello scontro al vertice in casa del Lentigione, i biancorossi tornano in Toscana per affrontare, allo stadio “Lungobisenzio”, il Prato, protagonista di un campionato ben al di sotto delle aspettative della vigilia con i suoi 23 punti, praticamente la metà di quelli conquistati dal Rimini nel girone d’andata (45). Del resto, alla prima di campionato si era già capito che le due squadre avrebbero disputato “campionati diversi”: 3-0 per i romagnoli (doppietta di Tomassini e terza rete di Tanasa).

In casa biancorossa torna a disposizione Lo Duca, che ha scontato la squalifica, ma sono costretti al forfait Tomassini, Tonelli e Kamara.

La vigilia dell’allenatore della Rimini Calcio, Marco Gaburro.

Si chiude a Prato questo ciclo di trasferte (tre fi fila) di questo inizio 2022. “È un periodo delicato questo perché rispetto alla media solita abbiamo più trasferte. Lo sapevamo, un po’ per l’accumulo della fine del girone d’andata con il recupero un po’ per l’inizio del girone di ritorno era scritto che ci sarebbe stata qualche trasferta in più. E quindi dobbiamo essere più bravi del solito perché mantenere la media punti giocando più in trasferta è per forza più difficile. Poi, noi sulle trasferte abbiamo sempre fatto dei discorsi, alle volte forse ci sono serviti anche per tenere alta l’attenzione, perché poi di fatto siamo stati la squadra che ha fatto più punti in trasferta in questo girone, quindi vuol dire che bene o male tutti questi problemi non li abbiamo. O meglio in trasferta problemi li hanno tutti perché sennò sarebbe più liscio, più lineare, andare poi a far punti. Però proprio perché siamo in una fase in cui ci sono tante trasferte e proprio perché siamo all’inizio di un girone dobbiamo innalzare ancora di più il livello di attenzione perché abbiamo una trasferta che sulla carta è anche abbastanza delicata, direi più delicata di quello che potrebbe sembrare. Io penso che il grande esercizio che bisogna fare in questa fase sia quello di dimenticarsi di quello che è successo nel girone d’andata. Ma questo non riguarda il Prato, riguarda tutte le squadre che affronteremo soprattutto nelle prime cinque-sei-sette partite, perché comunque tante squadre hanno completamente rivoluzionato la rosa e tante squadre sono in questo momento in uno stato di forma, o comunque hanno raggiunto un livello di amalgama, che sicuramente è superiore rispetto a quello che abbiamo trovato nell’impatto con la stagione. È chiaro che poi io penso che questo ragionamento debba valere per noi, ma valga anche altrettanto per i nostri avversari perché noi in questo momento, anche se non abbiamo fatto mercato, siamo una squadra diversa rispetto a quella che il Prato ha affrontato nella prima giornata o che la Bagnolese ha affrontato nella seconda”.

Si aspetta quindi un Prato molto diverso da quello superato 3-0 all’andata. “Considerato che il portiere più i quattro difensori non ci sono più, che il play è cambiato e che gli attaccanti sono nuovi, sì, mi aspetto un avversario abbastanza diverso. Direi che se possiamo fare un’analogia con la gara d’andata in campo ci saranno tre giocatori, forse quattro ma non credo”.

Dopo la vittoria sul campo del Lentigione bisognerà mantenere i piedi per terra. “Io non ho percepito morale alto, io ho percepito senso di responsabilità e forse anche un po’ di preoccupazione. Vedo una squadra che sa quanto conti partire bene nel girone di ritorno. Io penso poi che se esci da una trasferta come quella di Lentigione devi fare ancora meglio, nel senso che se vai a vincere a Lentigione vuol dire che puoi far bene anche in trasferta. Questo vuol dire, lasciamo stare che poi l’avversario era diverso, il campo era in sintetico, tanti aspetti che abbiamo spesso citato come elementi che tante volte complicano un po’ le trasferte, però io penso che questa uscita qui ha fatto capire a tutti, la squadra compresa, che si può andare a fare punti importanti in trasferta, come avevamo fatto, e penso che aumenti ancora più l’aspettativa interna, non esterna, perché esterna penso sia uguale a ottobre, a dicembre, a febbraio, però interna rispetto a quello che può essere un impatto con il girone di ritorno che secondo me inciderà molto su quella che può essere la seconda parte di stagione e soprattutto la piega che si darà alla seconda parte di stagione”.

Sull’avversario. “Io penso che il Prato sia troppo all’inizio di un percorso per poterlo “tarare” troppo perché il mister ha fatto solo una partita di Coppa Italia e una di campionato. Io penso che i numeri sbaglino poco, e i numeri di queste due partite fanno già capire: una squadra che ha perso 2-1 al 94′ in Coppa Italia contro il Gavorrano, pur imbottita di giovani, e che ha vinto 1-0 con il Fanfulla su palla inattiva fa già capire il tipo di squadra che si può incontrare. Penso che al di là del mercato che ha fatto, comunque presenta una rosa più competitiva di quella che aveva all’andata, questo è sicuro. Loro in questo momento penso che andranno a fare una partita a riempire molto la loro metà campo, pur essendo un campo abbastanza grande, e questa cosa può non aiutarli in questo senso, andranno a fare una partita di grande densità e di grande lavoro sulle linee di passaggio. Non credo che faranno una partita molto sbilanciata in avanti. Alle volte io spero questa cosa, ma in questo caso mi sembra abbastanza difficile perché quei numeri hanno detto che è una squadra che comunque lavora molto sull’avversario, lavora molto sulla compattezza difensiva. È vero che col Fanfulla ha aggredito un po’ di più rispetto a quello che ha fatto col Gavorrano, è anche vero che era una partita diversa sul piano del tasso tecnico dell’avversario. Quindi io mi aspetto una squadra molto attenta, una squadra che ritrova entusiasmo per il fatto che torna a giocare in casa, cosa che quest’anno nel proprio stadio non era mai successa. Una squadra che ha in rosa dei colpi importanti, sono sempre squadre queste, lo dico per il Prato, lo dirò per il Carpi al ritorno, lo dirò per il Forlì: sono squadre sempre da prendere con le pinze perché hanno in rosa dei giocatori superiori alla classifica che hanno, non tutta la rosa, ma alcuni della rosa, e che spesso tendono un po’ a esaltarsi nelle partite contro le squadre davanti. Ma è normale sia così perché sono giocatori abituati a situazioni diverse, che magari vivono un contesto in quel momento meno soddisfacente, ma che vedono proprio in questo tipo di partite la possibilità di tirare fuori dei colpi. E questa cosa penso vada tenuta in conto anche con il Prato perché io penso che Aleksic e Maione davanti, con l’inserimento ultimo che hanno fatto, creino un reparto d’attacco di medio-alto livello, se non di alto livello. Penso che se recuperano Nicoli sia un giocatore importante, l’ha già fatto vedere all’andata, che sommato alla qualità di Serrotti può fare un centrocampo comunque buono per questa categoria. E dietro, al di là del citare i nomi, che non è il caso di citare perché vedo che stanno cambiando qualcosina di partita in partita, se tu fai una partita in casa col Fanfulla e i tre over che hai li lasci in panchina e li metti dentro nel secondo tempo e non prendi gol vuol dire che hai una squadra forte dietro, perché vuol dire che gli altri che hanno giocato, anche under, hanno comunque impattato bene. Questo vuol dire che hai delle alternative, che hai delle soluzioni. Queste cose messe assieme creano secondo me una situazione da prendere con le pinze”.

Chi mancherà? “Tomassini ha avuto un virus intestinale stanotte e penso che non verrà via, Tonelli ha un piccolo fastidio muscolare, quindi non sarà della partita. E Kamara è ancora in gestione di recupero da una ricaduta su uno stiramento, quindi questi tre non ci saranno. Torna Andreis sicuramente”.

La difesa sarà quindi over? “Vediamo. Possiamo giocare anche con cinque under. Abbiamo giocato anche a Milano con cinque under, vediamo. Stanno molto bene dietro: Carboni ha recuperato adesso in maniera definitiva rispetto al percorso che ha fatto, Pietrangeli ha fatto molto bene la partita scorsa, Panelli è rientrato la partita scorsa dopo essere rimasto fuori due partite, Cuccato quando è stato chiamato in causa ha fatto bene. Penso che lì siamo messi bene, quindi possiamo giocare a prescindere dall’età”.

Sui nuovi rinvii delle partite del Lentigione. “Vantaggio dipende da noi le prossime tre partite: se noi facciamo risultati importanti è vantaggio per noi, se noi non facciamo risultati importanti è vantaggio per loro. È evidente questo. Però la stagione scorsa ha dimostrato che non aiuta intasare il calendario. Penso che l’esperienza col covid abbia dimostrato che non aiuti. Quindi io non credo ci sia niente di strategico in questa scelta del Lentigione. Dobbiamo sperare che non capiti a noi, dobbiamo stare concentrati su questo aspetto. Poi il fatto di agevolare o meno io penso dipenda dal nostro percorso perché se noi facciamo bene dai pressione agli altri, altrimenti è il contrario. Quando giochi dopo è sempre così. C’è l’aspetto della vicinanza delle gare, però c’è anche l’aspetto di giocare sapendo il risultato degli altri: il risultato degli altri ti agevola se gli altri sono andati piano, se gli altri sono andati forte saperlo non ti aiuta. È sempre stato così. Dipende da noi, non dal Lentigione”.

A destra, in difesa, tornerà titolare Lo Duca, dopo aver saltato la gara in Emilia per squalifica? “Lo Duca ha fatto un ottimo girone d’andata, magari nell’ultimo periodo ha avuto anche una leggera flessione, ma ha fatto praticamente tutte le partite da titolare, tranne una. Però è un giocatore che per noi è importante, è stato importante e sarà importante. Siamo poi fortunati e contenti di aver trovato un altro giocatore di quell’età (Jacopo Deratti, ndr) che ci può dare respiro in quel punto della difesa, che era importante perché l’avevamo fatto in tutti gli altri ruoli della linea difensiva e lì non c’eravamo riusciti. Quindi, al di là che parta o non parta titolare, adesso abbiamo tre partite in sei giorni e quindi ci sarà bisogno di tutti. Penso che l’importante per la squadra sia aver trovato un’alternativa vera in quel punto del campo, cosa che sulla linea difensiva in quel punto non era potuto succedere”.

E in attacco? “Germinale e Mencagli sono due giocatori diversi, anche su di loro ragiono non tanto sulle tre partite ma almeno sulla coppia di partite. Penso che abbiano caratteristiche diverse, che possa essere che uno sia più utile in partenza e viceversa in quella dopo, e quindi io ragiono sulla coppia di partite”.

LA 20a GIORNATA DEL CAMPIONATO DI SERIE D GIRONE D E LA CLASSIFICA

I CONVOCATI IN CASA RIMINI F.C.
Al termine dell’allenamento di rifinitura mister Marco Gaburro ha convocato i seguenti giocatori:

PORTIERI: MARIETTA, PIRETRO
DIFENSORI: CARBONI, CUCCATO, DERATTI, HAVERI, LO DUCA, PANELLI, PIETRANGELI
CENTROCAMPISTI: ANDREIS, GRESELIN, ISAIA, PARI, TANASA
ATTACCANTI: FERRARA, GABBIANELLI, GERMINALE, MENCAGLI, PECCI, PISCITELLA