Colamaria ha raccontato che durante un suo intervento (lui è il primo contatto coi malati visto che lavora al 118, in automedica) una signora di circa 70 anni evidentemente bisognosa di essere intubata, ha rifiutato l’ossigeno che invece le avrebbe salvato la vita e gli ha consegnato un foglio in cui intimava di non intubarla. La signora poi ha mostrato lo stesso foglio in rianimazione.
Medici e infermieri non sono più impreparati come a marzo 2020, ma sono praticamente gli stessi di allora: solo più stanchi e provati da un lungo e faticoso periodo di emergenza. E la carenza di professionisti della sanità si aggrava con i contagi e l’assistenza rischia di esserne seriamente compromessa. L’ospedale ’Infermi’ si trova sempre più sotto pressione non solo per i tanti malati Covid ricoverati, ma anche per le numerose assenze di sanitari, a casa perché positivi. In questo momento Rimini è la realtà con il maggior numero di medici, infermieri e altri operatori contagiati.
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