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La rete delle cure intermedie

A Santarcangelo il primo Ospedale di Comunità della provincia di Rimini


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In foto: l'inaugurazione dell'OsCo
l'inaugurazione dell'OsCo
di Redazione   
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lun 31 gen 2022 15:31 ~ ultimo agg. 2 feb 07:13
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Il 16 Novembre 2021 è stato inaugurato l’Ospedale di Comunità di Santarcangelo a gestione infermieristica, primo Osco della provincia di Rimini.

La sua realizzazione, in linea con lo sviluppo ed ampliamento della rete dei Servizi Territoriali, in Ausl Romagna, risponde all’esigenza di potenziare la rete delle “Cure Intermedie”, cioè quell’insieme di strutture socio-sanitarie e sanitarie in grado di offrire un livello di Assistenza Intermedia: tra l’assistenza in Ospedale e il domicilio.

Che cos’è l’Osco

Strumento importante di integrazione Ospedale-Territorio e di Continuità delle Cure, erogate sulla base di una valutazione multidisciplinare della persona da assistere, attraverso un piano integrato ed individualizzato di cura. Viene offerta un’assistenza intermedia territoriale, temporanea, per garantire cure appropriate e favorire il rientro a domicilio.

L’Osco ha lo scopo di assicurare interventi sanitari a bassa intensità clinica e di assistenza/sorveglianza infermieristica , finalizzati al recupero delle condizioni di salute e della maggiore autonomia possibile, rivolto alla popolazione anziana o persone non autosufficienti che non possono essere assicurati in ambito domiciliare. Persone anziane che necessitano cioè di assistenza infermieristica continuativa, riabilitativa, auto addestramento o addestramento del caregiver.

Rappresenta pertanto un vero servizio di prossimità per il cittadino e prevede una dimensione più possibile simile al domicilio, orientata alla presa in carico globale della persona e della sua famiglia, e un modello assistenziale centrato sui bisogni di salute in grado di integrare le competenze di ogni professionista coinvolto nel progetto di cura.

L’assistito e la sua famiglia sono incoraggiati e sostenuti a partecipare allo specifico processo di cura al fine di promuovere il self-care, salvaguardare le capacità residue e nello stesso tempo, consolidare le competenze del care giver qualora sia necessario. La degenza media è di 15-20 giorni ed i pazienti possono accedere sia dopo dimissione da struttura ospedaliera sia dal domicilio o da strutture residenziali su proposta del medico di famiglia.

Il ruolo del personale sanitario nell’Osco

L’infermiere è il responsabile organizzativo dell’assistenza, gestore diretto dello specifico percorso dei pazienti, in integrazione con l’operatore socio sanitario e altri professionisti. L’organizzazione infermieristica si basa sull’applicazione della pianificazione assistenziale, quale metodo disciplinare specifico per l’identificazione dei problemi, la definizione degli obiettivi, l’attuazione degli interventi e la valutazione continua e finale degli obiettivi raggiunti.

Sin dall’ingresso in reparto, durante la degenza e alla dimissione l’infermiere si avvale di scale di valutazione standardizzate che permettono di accertare i rischi, documentare l’attività svolta e l’esito delle cure erogate. Lo strumento di documentazione, integrazione professionale nonché di continuità assistenziale è la cartella clinica informatizzata, utilizzata dal personale medico e infermieristico dell’Osco. I dati raccolti permettono inoltre di alimentare un flusso informativo regionale degli Ospedali di Comunità, atto a monitorare l’attività clinica ed assistenziale erogata.

Al personale viene garantita formazione continua, per mantenere ed acquisire competenze specifiche. L’equipe infermieristica è coordinata da un Responsabile Infermieristico che assume la responsabilità gestionale organizzativa complessiva dell’Ospedale di Comunità.

Il modello organizzativo prevede inoltre un infermiere Case Manager che interfacciandosi con utente – famiglia, strutture e servizi, pianifica il percorso clinico-assistenziale personalizzato, verificando costantemente l’andamento, nonché il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. La responsabilità Clinica è in capo ai Medici di Medicina Generale, coordinati da un Referente Clinico, e presenti quotidianamente.

Dal momento dell’ingresso in struttura e per tutto il percorso di ricovero, la persona assistita e la sua famiglia vengono presi in carico dall’equipe con un approccio multidisciplinare e multiprofessionale a seconda dei bisogni emersi dai PAI (piani di assistenza individualizzati), definiti con l’equipe, in raccordo con il Nucleo di Continuità Ospedale Territorio e con il MMG curante.


Articolo di Chiara Tanzi con il coordinamento di Monica Aitoro.