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Quarantene a scuola

Tracciamento positivi. Castaldini (FI): troppi ritardi, la Regione chieda aiuto a Figliuolo

In foto: Valentina Castaldini
Valentina Castaldini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 1 dic 2021 16:40
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La Regione deve rispondere per i disservizi che si stanno verificando a scuola, ammettere che qualcosa è saltato e chiedere aiuto alla struttura commissariale di Figliuolo che si è messa a disposizione per aiutare nel tracciamento e garantire un tempestivo screening. A dirlo è la consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini che evidenzia come, a prescindere dai contenuti delle ultime circolari ministeriali, in Emilia Romagna già da qualche tempo le “cose non funzionassero, al punto d’aver lasciato a casa anche bambini che nella giornata in cui si è rilevato un caso positivo erano assenti da scuola“. “La circolare ministeriale – aggiunge – non ha spostato di un millesimo il risultato di un lavoro evidentemente non fatto come bisognava farlo“.

La nota di Valentina Castaldini (Forza Italia)

Ci sono centinaia di famiglie in tutta la regione che aspettano di sapere se domani i loro figli potranno finalmente andare a scuola perché sono a casa in “quarantena coatta” per un caso positivo in classe. E se non sono contatti stretti devono tornare a scuola e devono essere garantiti tempestivi controlli di screening.

E voglio ricordare che in Emilia-Romagna questi alunni sono a casa già da settimane con il criterio di un solo positivo in classe, che l’assessore alla Salute Raffaele Donini ha giustificato con una circolare di lunedì sera. Non voglio ripetermi, ma sottolineare che evidentemente da Piacenza a Rimini la tracciabilità, lo screening scolastico era già totalmente fuori controllo da non aver fatto altro che aver preso al balzo una circolare ministeriale per sollevarsi da ogni responsabilità.

Bene, quindi oltre a chiedere all’assessorato alla Salute dell’Emilia-Romagna perché prima di quella circolare già le cose non funzionassero, al punto d’aver lasciato a casa anche bambini che nella giornata in cui si è rilevato un caso positivo erano assenti da scuola, vorrei sapere perché ad oggi pomeriggio ancora non ci sia alcuna comunicazione ai presidi delle scuole e non si stia pensando alle famiglie nel limbo da almeno una settimana con i figli a casa. Cosa aspettano le Ausl ad incentivare le comunicazioni? È estremamente grave che la Regione non abbia sotto controllo questa partita estremamente delicata.

Non solo, perché l’ultima circolare, battuta ieri sera e successiva a quella di lunedì 29 novembre, dice una cosa ben precisa: anche per i bambini dello 0-6 deve essere garantita la didattica in presenza per coloro che non rientrano nei provvedimenti di quarantena disposti dall’autorità sanitaria con i criteri dei tre positivi in classe:

“…potrà essere mantenuto il programma di testing di cui alla circolare n. 50079 del 3 novembre 2021, per la verifica della positività dei soggetti individuati come contatti di una classe/gruppo, da effettuarsi in tempi estremamente rapidi, tali da garantire il controllo dell’infezione.

In considerazione di quanto sopra, e fermo restando quanto previsto dalla citata circolare del 3 novembre u.s. per il sistema integrato di istruzione 0-6 anni, dovrà essere comunque garantita la didattica in presenza per coloro che non rientrano nei provvedimenti di quarantena disposti dall’autorità sanitaria.

Alla luce delle indicazioni della struttura commissariale, si intendono conseguentemente superate le disposizioni di cui alla precedente circolare”.

Non capisco come possiamo essere arrivati a questo punto, in cui diciamolo la circolare ministeriale non ha spostato di un millesimo il risultato di un lavoro evidentemente non fatto come bisognava farlo. La Regione deve rispondere per i disservizi che si stanno verificando a scuola per i nostri figli e deve ammettere che qualcosa è saltato, quello che deve fare oltre ad ammettere questo umilmente perché la pandemia non è colpa di nessuno ma a seconda della gestione che se ne fa ha dei responsabili, è chiedere aiuto alla struttura commissariale di Figliuolo che si è messa a disposizione per aiutare le Regioni in difficoltà nel tracciamento, per garantire un tempestivo screening.

Chiedere una mano in questo momento non è debolezza ma dimostra la gravità del momento, e far di tutto per evitare ai nostri ragazzi anche solo un giorno in più di didattica a distanza è quello che di più nobile possa fare la buona politica e chi governa una regione importante come l’Emilia-Romagna. Un buon padre di famiglia cura i propri figli, non racconta che prima o poi andrà bene, perché siamo in una situazione della quale la Regione ha perso il controllo.”