Sistema in affanno
Studenti "bloccati" a casa da dieci giorni, anche dopo il tampone
In foto: una lezione a distanza
di Redazione
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lun 13 dic 2021 14:33 ~ ultimo agg. 17:08
Sono diverse le segnalazioni che arrivano da scuola e che mettono in evidenza un sistema di tracciamento per i casi covid, sempre più in affanno, a causa dei tanti positivi. Dopo la classe messa in osservazione per sbaglio (vedi notizia) c’è il caso di una classe dell’Istituto tecnico tecnologico statale Belluzzi-Da Vinci che da dieci giorni attende di poter tornare in classe. A raccogliere il caso il comitato Per la Scuola in Presenza di Rimini che spiega la genesi dell’accaduto. Tutto è partito il 2 dicembre quando in classe si sospetta che un alunno assente sia positivo. Il giorno successivo il tampone conferma la positività dell’alunno con il quale l’ultimo contatto dei contatti risale al 29 novembre. In serata arriva comunicazione di attivazione della DAD dal giorno successivo e chiusura dell’aula fino al 6 dicembre. Il 4 dicembre ai ragazzi arriva comunicazione che sono tutti in osservazione con limitazione dei contatti sociali. Passano ancora quattro giorni per avere la convocazione del tampone, l’8 dicembre per il 9. Dopo una coda di circa 60 minuti al centro drive through del Colosseo e l’esecuzione del tampone all’alba del 10 arrivano sul fse i risultati. Ma ieri sera, domenica 12, ancora nessuna comunicazione per il rientro a scuola.
“La gestione sanitaria del tracciamento scolastico è completamente saltata a Rimini – commenta il comitato – e a dover stare lontani dalle proprie aule per settimane sono sempre loro, gli studenti che nei due anni precedenti hanno fatto solo 72 giorni in presenza. Apprendiamo che la nostra regione ha tagliato il numero dei tracciatori da 1249 unita’ dell’anno scorso ai 669 attuali. Non è più possibile che si giochi al risparmio sulla pelle dei nostri figli già così lungamente penalizzati da due anni a questa parte. Non solo non viene rispettato dal Servizio Sanitario il protocollo nazionale di tracciamento ma non si studiano neppure procedure alternative di supporto al sistema di testing che ricordiamo può essere eseguito anche con test antigenici o salivari molecolari. Al di la’ dell’ aiuto che verra’ dalla struttura commissariale nella nostra regione, chiediamo urgentemente all’assessore Donini e al Dipartimento di Sanità Pubblica di dare priorità al benessere psicofisico degli studenti e di mettersi al lavoro per studiare alternative percorribili all’attuale sistema con l’impiego delle risorse necessarie per fermare questa pandemia educativa e la deprivazione culturale che ne consegue”.
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