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oggi l'inaugurazione

Con palazzo del Fulgor e bosco dei nomi si completa il Fellini Museum

In foto: Rimini; 11/12/2021: Comune RN Uff Stampa Bosco dei Nomi ©Riccardo Gallini /GRPhoto
Rimini; 11/12/2021: Comune RN Uff Stampa Bosco dei Nomi

©Riccardo Gallini /GRPhoto
di Redazione   
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dom 12 dic 2021 15:15 ~ ultimo agg. 13 dic 19:33
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Apre oggi alle 18 la sede del Palazzo del Fulgor del Fellini Museum di Rimini.. L’apertura è preceduta e accompagnata da uno spettacolo di videomapping in piazza Malatesta (inizio alle ore 17.30). Sono previste visite guidate gratuite, già sold out, dalle 18.00 alle 23 e lunedì 13 dalle 14.00 alle 19.00.

Inaugurato anche il “Bosco dei nomi” con cui si completa il progetto di un polo museale diffuso dedicato al genio di Federico Fellini. Ad accogliere i visitatori in piazza San Martino, all’ingresso del Palazzo del Fulgor vi è la grande scultura in jesmonite che effigia la rinocerontessa protagonista di alcune delle scene più potenti e suggestive dell’immaginifico film felliniano E la nave va, oggi simbolo dell’intero polo museale.

“Apre un luogo dalla valenza, non solo simbolica, unica – commenta il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad – dove Federico Fellini ancora bambino ha scoperto il cinema sulle ginocchia del padre guardando ‘Maciste all’Inferno’ al cinema Fulgor. Una bella giornata per Rimini e in generale per il Paese: Federico Fellini ha un suo spazio museale, con caratteristiche uniche al mondo per architettura e sostanza. Un museo/non museo costruito fisicamente sulla traiettoria di sviluppo di una città intera: spazi storici, spazi moderni, spazi all’aperto che si snodano intorno al tema della creatività, del sogno, della bellezza. Fellini, come abbiamo detto più volte, è una chiave che apre la porta dell’immaginazione”.

È stato proprio al Fulgor che, in anni di parate, conformismo sociale, rigide regole scolastiche e insieme di spensierate evasioni adolescenziali, ha avuto inizio l’avventura felliniana. Qui il giovanissimo Federico ha cominciato ad amare il grande schermo, i film americani, i western, le comiche di Ridolini, Stanlio e Olio, Buster Keaton, Charlot e dei fratelli Marx: il Palazzo del Fulgor è ora il luogo dove cominciare a entrare nella vita e nella cinematografia di Fellini, ripercorrendone le tappe biografiche e creative e approfondendo i suoi progetti e i suoi legami di lavoro, di amore e di amicizia grazie alla possibilità di consultare archivi digitali e strumentazioni interattive o lasciandosi andare alla scoperta di preziosi materiali originali, disegni, manifesti, locandine, libri e riviste d’epoca, film e documenti audiovisivi.

Come si configurano i nuovi spazi

Il Palazzo del Fulgor sarà il luogo museale deputato all’informazione, allo studio e alla ricerca. L’immaginario di Fellini vive naturalmente nei suoi film, evocato dai manifesti e dalle locandine originali presenti nella sala al primo piano; ma vive anche nei documenti, testuali e visivi, che parlano delle relazioni, delle fantasie e dei progetti di cui il suo cinema si è nutrito. Al primo piano il visitatore ha la possibilità, attraverso un Archivio digitale, di muovere i primi passi nel grande repertorio di disegni, lettere e testimonianze che compongono il Fondo Federico Fellini del Comune di Rimini. Materiali digitalizzati che, esposti in parte anche in originale nelle sale dello stesso Palazzo o a Castel Sismondo, possono essere qui visionati e interrogati.

Al secondo piano, nella Stanza delle parole si la voce suadente, intima e autobiografica di Fellini. C’è poi la Casa del mago, dove si incontra il regista che chiede aiuto all’esoterico e cerca contributi mistici in grado di ampliare il suo raggio d’azione poetica. Nel Cinemino si può rivedere l’intera sua opera, mentre il Convivio è uno spazio, cinematografico sin nell’arredo, in cui attivare conoscenze felliniane. Spazio appunto conviviale, in cui gli Armadi archivio accompagnano nella vita, nelle opere, nelle amicizie di Fellini e le Moviole cittadine consentono attraversamenti e rimontaggi digitali di alcuni estratti dei film del regista riminese. La modalità di accesso ai contenuti rimanda alle classiche moviole cinematografiche e attiva una esperienza diretta e ludica dell’universo felliniano.

Altre visioni felliniane si succedono al terzo piano di Palazzo del Fulgor. Nata ben prima del cinema, la lanterna magica è una fonte d’immaginazione popolare, di alimentazione emotiva e culturale che Fellini ricrea, enorme, nel suo Casanova: nel ventre della balena femmina, dove Casanova incontra la gigantessa, è la lanterna magica a proiettare immagini e disegni di corpi femminili. Lo spettacolo della lanterna si colloca in una prospettiva storiografica che cerca di comprendere i debiti del cinematografo nei confronti di questa sua progenitrice: per Fellini la lanterna magica è uno show capace di inaugurare quella disposizione alla meraviglia e all’invasione interiore da parte di immagini archetipiche sviluppata poi dal cinematografo. Un nugolo di esperienze, sensazioni, racconti emerge quale traccia di una grande mitologia collettiva, sino a lambire gli orizzonti celesti che vediamo nel fascinoso Cielo felliniano, con le dodici costellazioni che richiamano, ancora una volta, la passione di Fellini per il divinatorio, il profetico e l’occulto. Nelle Altane si aprono infine davanti ai nostri occhi altre magie: proiettate sui sottostanti Cinemino e Casa del mago scrutiamo immagini incantatorie e alcune scene madri dei grandi film del maestro riminese. Il terzo piano è dotato anche di una serie di confortevoli sedute, di uno spazio bar, e di alcune teche espositive.

Piazza Malatesta è l’outdoor di FM – Fellini Museum. È un set a cielo aperto in cui i sogni felliniani si proiettano all’esterno e invadono il centro storico con allestimenti e installazioni che mettono in connessione classicità e contemporaneità. Su questa Piazza dei sogni si disegnano tre aree principali: la panca circolare, il velo d’acqua e il Bosco dei nomi, che ricorda le scene rurali del film Amarcord. I colori (il rosa corallo del centro e il bianco della pietra d’Istria) e i materiali (una combinazione di porfido, marmo e granito) della pavimentazione della piazza s’intonano alle architetture circostanti, mentre un percorso sonoro unisce Castel Sismondo al Palazzo del Fulgor.

Intorno a una panca circolare che misura 17 metri di diametro si irradia una serie di cerchi luminosi. I colori (il rosa corallo del centro e il bianco della pietra d’Istria) e i materiali della pavimentazione (una combinazione di porfido, marmo e granito) s’intonano alle architetture circostanti.

La panca circonda una pista circense dorata e illuminata, che richiama il festoso girotondo finale del film 8 e 1⁄2, uno dei più alti inni alla vita, alla solidarietà, alla voglia di stare insieme e al sogno che il cinema abbia mai immaginato.

Un percorso sonoro fatto di voci e di musiche tratte o ispirate ai film di Fellini attraversa il filare di alberi della piazza e arriva al Bosco dei nomi.

 

Il Bosco dei nomi, ideato dal poeta Tonino Guerra, è un insieme di fiori di pietra su cui sono incisi i nomi di grandi personaggi del cinema suoi amici: Federico Fellini, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Michelangelo Antonioni, Andrej Tarkovskij, Theo Angelopoulos e Sergej Paradjanov. Questi fiori sono illuminati da 3 grandi lanterne in ferro battuto e vetro che Guerra ha dedicato allo scrittore russo Lev Tolstoj. Il bosco è inserito in un triangolo verde che ricorda le scene rurali del film Amarcord e segna il punto simbolico in cui la prima campagna tocca la città storica: la disposizione degli aceri, con al vertice il platano storico dei Malatesta, trasmette disciplina e chiarezza all’intero spazio, mentre la texture e i colori della vegetazione spontanea che invade i percorsi sterrati e i sentieri bianchi conferiscono all’insieme movimento e dinamismo.