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il caso

Trattoria riminese cerca personale "solo italiano". Bufera sui social

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 18 nov 2021 16:56 ~ ultimo agg. 19 nov 11:49
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C’è voluto quasi un giorno e diversi commenti negativi a far decidere i gestori di una trattoria locale a modificare il proprio annuncio su Facebook per la ricerca di un aiuto in cucina. L’offerta, inizialmente, era rivolta soltanto ad italiani, specifica che poi è stata cancellata. “Questo – denuncia la segretaria della Cgil di Rimini, Isabella Pavoluccia dimostrazione che la mentalità xenofoba di qualche singolo individuo non è generalizzabile, vale comunque la pena ribadire alcuni principi”. 

Scrivere ‘Solo italiani’, a parte il giudizio negativo sociale e umano che scaturisce in chi legge – precisa Pavolucci – contravviene a talmente tanti articoli di legge, direttive internazionali e nazionali, circolari attuative da riempire interi volumi fino a giungere alla Costituzione Italiana“. Pavolucci insiste: “All’art. 3, la Costituzione stabilisce, infatti, che ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’”.

Ma non solo. “Costituisce discriminazione – si legge nel Testo unico in materia di immigrazione n. 286 del 1998 – ogni comportamento che, direttamente o indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose, …”

Spostandoci in ambito europeo, già dal 2000, con le Direttive n. 43 e n. 78, si dà attuazione al principio della parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica e, per tornare all’Italia, questa Direttiva viene ripresa nel decreto n.215 del 2003.

“Fortunatamente la nostra comunità nazionale ed europea si fonda su principi, valori e leggi che ci pongono, almeno a livello giuridico, al riparo dalle discriminazioni sebbene permangano sacche di anacronistica resistenza xenofoba, razzista e in molti casi anche sessista che costringono a dover ribadire concetti fondamentali per un Paese che si consideri civile. Infine – conclude la segretario della Cgil di Rimini – questo post pubblicato dalla trattoria in questione su Fb apre anche uno squarcio sul modo approssimativo e fuori dalle regole in cui nel nostro territorio tante imprese procedono nella ricerca del personale, vedi le infinite polemiche sorte nell’estate appena trascorsa sui lavoratori che non si trovano”.