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Tensioni tra rider, il McDonald’s delle Befane lascia a piedi Glovo

repertorio

Un violento litigio (forse scoppiato per una consegna contesa, ma non è escluso che all’origine ci fossero questioni personali) tra due rider di start up concorrenti è sfociato in una scazzottata che ha richiesto l’intervento di una Volante della polizia e dell’ambulanza davanti al centro commerciale Le Befane, a Rimini. I fatti risalgono a sabato 30 ottobre. Questo è l’antefatto, ma non è accertato sia anche la motivazione che ha spinto il McDonald’s all’interno del centro commerciale a sospendere temporaneamente le consegne sia con Glovo che con Just Eat, per poi riaprire il servizio di delivery solo al secondo, scatenando così la rabbia di una cinquantina di corrieri di Glovo, che ora rischia di perdere il 40 per cento di fatturato senza le consegne del fast food. I rider si dicono pronti ad azioni eclatanti, come bloccare l’ingresso delle Befane (che però è del tutto estraneo alla decisione presa da MacDonald’s) o manifestare davanti al locale.

Nel frattempo sulla questione intervengono anche i sindacati. Filt Cgil Rimini afferma che “è inammissibile che da un giorno all’altro dei lavoratori perdano l’occupazione fonte di sostentamento per se stessi e per le proprie famiglie in questo modo. Succede quando un’azienda come McDonald’s appalta il servizio di delivery ad una startup per la quale lavorano dei corrieri, i cosiddetti rider, che svolgono la loro attività senza alcuna tutela di tipo contrattuale. In assenza di obblighi – afferma il sindacato – McDonald’s da un giorno all’altro può decidere a chi affidare le proprie consegne e questo ha fatto al punto di ristoro delle Befane”.

Massimo Bellini, segretario della Filt Cgil Rimini, spiega che “prima, a dividersi il servizio erano due startup, Just Eat e Glovo, ma, per ragioni ancora da definire precisamente, Glovo con la sua cinquantina di corrieri, è stata estromessa. Ecco ciò che accade in questa giungla di nuovi mestieri quando associazioni datoriali e sindacati di comodo firmano accordi che non tutelano gli interessi di chi lavora”. Per Bellini il punto principale da cui scaturisce la confusione è se i corrieri sono da considerarsi lavoratori autonomi o lavoratori subordinati: “Noi sosteniamo che si tratti di lavoro subordinato a cui vanno applicate tutte le coperture assicurative e previdenziali previste dalla legge in applicazione del contratto nazionale di lavoro della Logistica, Trasporto Merci e Spedizione. E’ qui che va inserita, infatti, questa nuova figura professionale, con le dovute specificità e flessibilità relative all’orario di lavoro e alla sicurezza sul lavoro, consentendo di non esporre più lavoratori e imprese a situazioni ambigue e alla completa assenza di tutele”.

Purtroppo – prosegue Bellini – la gran parte delle startup del settore, tra cui anche Glovo, non applicano questo contratto preferendo che i corrieri mantengano la partita Iva e McDonald’s, stante la situazione attuale, è autorizzato ad appaltare il servizio a chi vuole. Tutto ciò per dire che il percorso per il riconoscimento del lavoro dei corrieri come lavoro subordinato a tutti gli effetti sta procedendo, pur con tutte le resistenze da parte datoriale, ma occorre anche una maggiore consapevolezza e conoscenza dei propri diritti da parte dei lavoratori che come Filt Cgil – conclude – siamo sempre pronti a rappresentare”.