Omicidio in stazione, visionati nuovi filmati. Si cerca il killer tra i "frequentatori" della zona
L’omicidio di Galileo Landicho è un vero e proprio giallo. A cinque giorni dal suo assassinio, nonostante gli sforzi profusi da parte della Squadra Mobile, del killer non vi è traccia, sparito nel nulla, così come l’arma del delitto. Gli investigatori riminesi stanno concentrando le loro ricerche nell’area della stazione, setacciata palmo a palmo. L’attenzione è rivolta ai cosiddetti frequentatori abituali: sbandati, spacciatori, piccoli criminali. Finora, però, nessun sospettato particolare.
Gli uomini della Mobile si muovono su più fronti: raccolgono informazioni, fanno appostamenti, continuano a sentire amici e conoscenti della vittima, per lo più suoi connazionali. E non smettono di visionare i filmati delle telecamere, non solo quelle che coprono l’area della stazione (che sono tre), ma anche quelle installate nelle zone limitrofe.
Si cercano anche nuovi testimoni perché nonostante l’omicidio sia avvenuto di sera, per di più in un punto scarsamente illuminato, gli investigatori restano convinti che a quell’ora (le 19.30 circa), col viavai di persone e auto che raggiungono di solito la stazione, qualcuno in grado di fornire nuovi elementi utili alle indagini possa esserci. Quella degli investigatori però è anche una lotta contro il tempo, dal momento che più passano i giorni più diminuiscono le possibilità di arrivare all’assassino.