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Situazione in evoluzione

In Regione Rt a 1,35, atteso +35% di casi la prossima settimana

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 30 nov 2021 16:00 ~ ultimo agg. 18:32
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L’indice Rt in Emilia Romagna ha raggiunto l’1,35 e si attende un 35% di casi in più la prossima settimana. È il quadro tracciato dal dottor Giuseppe Diegoli (responsabile Area dipartimentale sanità pubblica) nella seduta congiunta delle commissioni Sanità e Cultura. La situazione dei contagi Covid è “impegnativa“, ha spiegato, con un’incidenza maggiore sulla popolazione in fascia di età scolare. La risalita dei casi si registra in particolare in Romagna, ha evidenziato il dottor Diegoli. L’aumento si concentra casi nella fascia 6-13 anni e in quella 14-18 mentre restano stabili e bassi i dati riferiti ai bambini tra 0 e 5 anni avendo meno frequentazioni al di fuori della scuola. Diegoli, inoltre, ha spiegato che “i test salivari sono momentaneamente sospesi per scarsa affidabilità e occorre aggiornare i protocolli di intervento nelle scuole per assicurare il più possibile le lezioni in presenza“. Il responsabile sanitario ha quindi ribadito la necessità e l’urgenza “di accelerare sulla terza dose per tutta la popolazione fragile e a rischio. L’assessora alle Politiche per la scuola Paola Salomoni ha spiegato che “in collaborazione con l’assessorato alla Sanità è iniziato un lavoro di monitoraggio e verifica sui sistemi di sanificazione nelle scuole. A questo scopo sono stati stanziati finanziamenti che sia le scuole sia i Comuni hanno impiegato per l’acquisto di tecnologie specifiche. L’obiettivo è di predisporre una mappa regionale con gli interventi di sanificazione”. Sul tema scuola, l’assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini ha spiegato che “la Regione sta cercando di accelerare ed efficientare il tracciamento, per far sì che non si ricorra in maniera automatica alla Didattica a distanza (Dad). Il Ministero, fra l’altro, ha sospeso il protocollo per tracciare i casi a scuola, con il rischio che si debbano disporre quarantena e Dad per tutti. Dobbiamo scongiurarlo. Con la popolazione scolastica vaccinata, si deve evitare l’automatismo ‘un positivo, tutti in Dad‘”.

Sulle terze dosi, Donini ha riferito che l’obiettivo è arrivare a 20-30mila inoculazioni al giorno, con il supporto anche di medici di base, pediatri e farmacie. A oggi le farmacie dove è possibile vaccinarsi in Emilia-Romagna sono circa 300. Riguardo ai pronto soccorso, la Regione si sta muovendo con le università per capire la possibilità di impiegare gli specializzandi.

Sulla possibilità che a breve l’Emilia-Romagna entri in “zona gialla”, l’assessore ha ricordato che siamo ancora sotto la soglia di allerta (10% di riempimento delle terapie intensive e 15% dei reparti Covid), ma “tutto dipende dalla diffusione dei contagi nelle prossime settimane e l’unica arma per evitare le ospedalizzazioni è il vaccino“.

Infine, le risorse finanziarie. Per Donini “serve maggiore unità di intenti, perché si profila una maggiore esposizione finanziaria di circa 8 miliardi delle Regioni a causa delle spese sostenute per affrontare la pandemia. Al riguardo, dobbiamo chiedere che nel 2021 vengano assegnate risorse aggiuntive“.

Gli interventi dei consiglieri

Valentina Castaldini di Forza Italia ha chiesto un aggiornamento più frequente della commissione Salute e ha posto il quesito sui positivi nelle scuole: “Serve chiarezza. Non possono essere poste in quarantena intere classi senza valutare se ci sono vaccinati e senza predisporre tamponi”. La consigliera, inoltre, ha chiesto chiarimenti su tempi e modalità di prenotazione dei vaccini, sui numeri degli hub e ha proposto di “mettere in campo strumenti per chiarire i dubbi di chi ancora non vuole vaccinarsi, rispondendo alle domande e ai dubbi al riguardo”.

Daniele Marchetti della Lega ha evidenziato il problema sui tracciamenti e sulla carenza di personale: “È intenzione della Regione aumentare gli sforzi per potenziare gli organici? Che indicazioni si stanno dando alle Ausl e quali numeri deve coprire ogni centro vaccinale?”. Marchetti ha chiesto anche “quante farmacie hanno aderito al piano vaccinazioni e se le somministrazioni sono già partite”.

Silvia Zamboni di Europa Verde ha chiesto “cosa occorre fare per scongiurare il passaggio alla zona gialla, visto l’aumento di incidenza di casi”, e “se le ospedalizzazioni di malati Covid sta creando ritardi alle altre prestazioni sanitarie”. Infine, Zamboni ha ribadito “l’importanza della vaccinazione anche per evitare pesanti ricadute sul sistema sanitario”.

Michele Facci della Lega ha sottolineato che “occorre un’azione straordinaria sulle scuole, partendo da ciò che funziona e cosa non funziona. I numeri sono preoccupanti: serve adeguare i tracciamenti e monitorare il settore dei trasporti. Ci sono risorse necessarie? L’esecutivo regionale come pensa di gestire la nuova fase di emergenza?”.

Lia Montalti del Pd ha fatto alcune considerazioni: “Se il Covid ci ha insegnato qualcosa è che ci troviamo di fronte a situazioni non sempre prevedibili e per questo bisogna mettere in campo tanti strumenti. Fino ad ora la Regione ha avuto la capacità di modificarli per fronteggiare l’evolversi della pandemia”.

Igor Taruffi di Emilia-Romagna Coraggiosa ha commentato: “Se anziché strizzare l’occhio ai ‘no vax’ tutte le forze politiche avessero tenuto la stessa linea, avremmo qualche risultato in più. La campagna di vaccinazione deve essere patrimonio comune di tutte le forze politiche. In Europa molte regioni e paesi sono tornati in lockdown e dobbiamo scongiurare questa eventualità”.

Marco Mastacchi di Rete civica ha suggerito “di non puntare il dito sui non vaccinati, perché fra questi potrebbero esserci persone con patologie croniche per le quali il vaccino è sconsigliato, e di prestare attenzione riguardo alla vaccinazione sui bambini, perché non ne conosciamo gli effetti. Lavoriamo piuttosto sulla sanificazione e per evitare assembramenti, come spesso accade sui mezzi pubblici”.

Silvia Piccinini del Movimento 5 Stelle ha rimarcato “il carico di lavoro per i pronto soccorso, un problema molto sentito in tutti i territori. Credo sia una battaglia da combattere tutti assieme. L’incentivo per lavorare nei pronto soccorso stanziato nell’ultima legge di bilancio non è sufficiente. Abbiamo bisogno che i pronto soccorso siano operativi h24 sia in pianura sia in montagna”.

Per Stefano Caliandro del Pd “il contributo che possiamo dare alla cosa pubblica è dato dalla capacità di reazione. Dobbiamo scongiurare la didattica a distanza e non mettere in discussione l’arma di difesa che è il vaccino. Non abbiamo bisogno di retorica, perché la situazione è grave”.

Stefania Bondavalli della lista Bonaccini ha invitato a riflettere sui numeri: “La popolazione maggiormente interessata dalla risalita dei contagi è nella fascia 6-13 anni, quella scolastica. Abbiamo bisogno di aggiornare il protocollo sul tracciamento nelle scuole e capire cosa si intende fare con i non vaccinati, oltre ad accelerare sulle terze dosi”.

Per Valentina Stragliati della Lega “è necessaria una migliore organizzazione per le prenotazioni in farmacia, al fine di sgravare i Cup, i cui centralini telefonici sono spesso intasati”. La consigliera ha chiesto quando sarà possibile fare la terza dose in farmacia e ha ribadito l’importanza della piena operatività dei pronto soccorso.