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Gite scolastiche in stallo. Torri (Confguide): altri danni per il turismo guidato

Marco Torri (Confguide)

Lo stallo della programmazione delle gite scolastiche rischia di mettere di nuovo in ginocchio le guide turistiche specializzate.

Siamo ormai prossimi alla fine di novembre e pare ormai evidente che anche il 2022 sarà un altro anno di difficoltà per il settore del turismo culturale guidato. Per le guide turistiche specializzate – spiega il presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Confguide-Confcommercio, Marco Torri il turismo scolastico a Rimini e in Romagna rappresenta il 40% del fatturato annuo. L’incertezza in questo momento regna sovrana, sebbene il MIUR abbia detto che si può tornare a viaggiare. Chiaramente faccio riferimento al mondo dei professionisti a partita Iva, guide turistiche ed accompagnatori turistici che hanno fatto di questa professione un vero lavoro, che hanno creato imprese e cooperative e sanno bene che la pianificazione dei viaggi d’istruzione avviene almeno cinque o sei mesi in anticipo rispetto allo svolgimento dei tour. Non è così per chi svolge questa attività saltuariamente, avendo magari un altro lavoro principale.

A colloquio con alcuni tour operator specializzati, il messaggio che arriva è chiaro: le richieste per la primavera sono scarse e se le Regioni cambieranno colore da bianco a giallo è previsto l’annullamento del tour anche il giorno prima della partenza. Questo chiaramente non è accettabile per un guida professionistica. Non esistono contratti scritti tra guide e agenzie o Tour operator, elemento questo su cui è sempre più urgente intervenire con una migliore regolamentazione, ed è impensabile al momento prevedere una caparra almeno del 30% dato che i movimenti sono tutti a bando e con fatturazione elettronica”.

“Altro grande problema – prosegue Torri – sono gli ingressi in musei, castelli, rocche. Tutti contingentati, con numeri d’ingresso che possono variare di volta in volta, obbligo di Green Pass e pertanto, causa le stringenti leggi sulla privacy, molte scuole preferiscono rinunciare per non impantanarsi nella burocrazia. Succede quindi che quando una scuola viaggia, per contenere i costi, le agenzie di viaggio pretendono un servizio guida ridotto all’osso e ne va di conseguenza anche della qualità del servizio. La situazione scolastica rispetto ai contagi da Covid, poi, è sotto gli occhi di tutti con centinaia di classi in quarantena e in Dad. Le scuole attendono messaggi chiari dal MIUR e non ricevendoli preferiscono annullare tutti viaggi d’istruzione, sebbene facciano parte dell’offerta formativa scolastica.

Dal 23 febbraio 2020 tutto si è bloccato: per guide e accompagnatori turistici sono due stagioni perse. E andiamo verso la terza. Allo stesso modo queste festività natalizie non sono la panacea di tutti i mali per la nostra categoria. Sebbene non siano mancate le richieste, ora regna l’incertezza e cominciano ad arrivare le prime disdette del turismo adulto”.

Dal punto di vista economico – conclude Torri – non escludo di avviare la richiesta di un nuovo contributo d’emergenza per il settore. Numericamente siamo passati dalle 21mila guide in Italia a 6.900 professionisti a partita Iva, dato del 2020. Il problema oggi è diventato anche quello di trovare guide abilitate, poiché almeno la metà ha scelto di risolvere i propri problemi accettando un incarico a scuola. Il settore è palesemente in ginocchio e vive nell’incertezza: non ci si rende conto che questa pandemia non ha ancora mostrato tutto il carico delle sue conseguenze e almeno nel turismo guidato si rischia di perdere un tesoro di competenze e qualità professionali frutto di anni di lavoro e formazione”.