Per fare questo, gli interessati possono consultare il sito artbonus.gov.it, digitando “Bellaria Igea Marina” nel motore di ricerca. Tre, come detto, i poli culturali per i quali è aperta la campagna di donazione. Il primo è il Museo La Casa Rossa di Alfredo Panzini. Fiore all’occhiello della vita culturale cittadina, non solo accoglie una delle case museo più apprezzate e meglio conservate a livello regionale, ma negli anni si è consolidato quale contenitore di eventi di qualità, appuntamenti culturali, reading e concerti dal vivo. Due gli interventi a cui cittadini e aziende possono contribuire, che complessivamente riguardano opere per 120.000 euro.
La seconda opera a cui l’Art Bonus dà la possibilità di contribuire riguarda la Torre Saracena. Edificata nel 1673 dalla Camera Apostolica nel piano di fortificazione della costa, delle sei presenti è l’unica rimasta con i caratteri originali: ossia a tre piani coperti a volta e con scala a chiocciola interna. Già oggetto di diverse opere di restauro, il luogo accoglie durante l’anno appuntamenti ed eventi culturali, nonché l’apprezzato Museo delle Conchiglie. Il progetto dedicato alla Torre Saracena – per complessivi 100.000 euro – prevede il restauro degli elementi lignei di copertura, la tinteggiatura degli spazi interni, il restauro dei portoni e dei serramenti esterni, la realizzazione di un nuovo sistema di climatizzazione, la riqualificazione dell’area esterna e un nuovo impianto di illuminazione interna.
“Lo strumento dell’Art Bonus, di cui abbiamo deciso di dotarci, promuove un rapporto virtuoso tra cittadinanza, cultura e Pubblica Amministrazione, attraverso la possibilità di sostenere con significative agevolazioni fiscali, alcune opere di manutenzione e restauro nelle location individuate”, spiega l’Assessore alla Cultura Michele Neri. “Un primo aspetto da evidenziare è, quindi, proprio il credito di imposta del 65 % sulle donazioni effettuate – se doni 10 euro ne detrai 6,50 – prosegue l’assessore – “che permette di superare il concetto di finanziamento a fondo perduto. Mi riferisco anche e soprattutto alle aziende, più o meno grandi, che intendano consolidare il brand attraverso un’attività meritoria per eccellenza come la valorizzazione del patrimonio culturale pubblico. Oltre a questo, ovviamente, vi è quel senso di comunità e di concreta partecipazione che porta con sé l’atto stesso della donazione: una possibilità che, nella consapevolezza della difficile situazione economica attuale, invitiamo i nostri concittadini a prendere in considerazione, ora o anche in futuro.”