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Pipì davanti al locale vicino. Ristoratore condannato per diffamazione

Approvata la riforma della giustizia penale. Cosa cambia

repertorio

Condannato per diffamazione, assolto per l’accusa di minacce. Si è chiuso così, dopo tre anni, il processo penale davanti al Giudice di Pace, dottor Zulato, che vedeva alla sbarra un ristoratore riminese.
I fatti risalgono al 2018: Roberto Semprini, proprietario del ristorante La Buca a Rimini, decide di trascorrere la serata nel vicino Coconuts ma qualcosa va storto e l’uomo inizia ad alzare i toni fino ad arrivare a fare pipì davanti al locale. Alcuni testimoni riferiscono anche di pesanti insulti al personale del locale. Secondo Semprini invece tutto nasce da un impellente bisogno fisiologico con i bagni del Coconuts ormai chiusi vista l’ora tarda. E la pipì sarebbe stata fatta in un angolo e non di fronte al locale. Si passa così alle vie legali. Il direttore della discoteca presenta un esposto in Prefettura che porta ad una sanzione amministrativa per il ristoratore, Lucio Paesani invece denuncia il vicino per diffamazione e minacce. Dopo tre anni di udienze, nel corso delle quali sono stati sentiti tutti i dipendenti del Coconuts presenti quella sera e i testimoni della difesa, si è arrivati a sentenza. Il giudice di pace ha assolto Semprini (difeso dall’avvocato Mattia Lancini) dall’accusa di minacce “perchè il fatto non costituisce reato” mentre lo ha condannato per diffamazione. Dovrà pagare 600 euro di danni e 1.000 di risarcimento al locale, oltre alle spese legali. A difendere Lucio Paesani, che si era costituito parte civile, gli avvocati Alessandro Pierotti e Paolo Righi.