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Dati buoni sul biologico

Nuove strade che tagliano i campi. Mattei: cambiare prospettiva

In foto: una vigna
una vigna
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 22 ott 2021 14:07
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Segnali di ripresa per l’agricoltura riminese. Dai dati della Regione, relativi al 2020, emerge per Rimini uno spaccato con qualche criticità e alcuni segnali di tenuta. Si tratta, comunque di un settore marginale che occupa circa il 2% dell’intera forza lavoro. Rimini è comunque tra le sei province che presenta, dal 2018 in poi, un saldo positivo rispetto all’andamento degli scambi con l’estero di prodotti agro-alimentari regionali. Altro dato riguarda l’agricoltura biologica: la provincia è seconda, con il 25%, per l’incidenza delle superfici condotte a biologico.

Per ciò che riguarda i punti vendita nella provincia di Rimini, stando ai dati Nielsen, si è registrata l’aumento più consistente della regione per superficie di vendita (+9,2%), dovuta alla crescita di tutte le tipologie che caratterizzano la struttura distributiva. Nonostante questo trend, si conferma ultima in regione nella diffusione delle strutture distributive, con 228 mq ogni 1000 abitanti, contro una media regionale di 293.

In regione il valore della produzione agricola si è attestato sopra i 4,5 miliardi di euro con una crescita di circa l’8%, dato confortante considerato il contesto emergenziale. Emerge anche, in controtendenza rispetto al resto dell’economia stravolta dal Covid,  un miglioramento rispetto ai livelli occupazionali pre-pandemia, con una crescita significativa di 10 mila occupati, pari al +13,9% rispetto ai due anni precedenti.

Nonostante la fase non semplice per gli effetti della pandemia sull’economia del Paese, il settore agricolo mostra grandi potenzialità di sviluppo, anche e soprattutto nel nostro territorio – commenta l’assessora all’agricoltura del Comune di Rimini Francesca Mattei – Penso in particolare agli ambiti più legati alla vocazione turistica e terziaria della nostra città, ripensando all’attività agricola non solo come produzione fine a sé stessa di beni di consumo, ma come motore per far crescere l’economia a 360 gradi e valorizzare il territorio. Credo che proprio partendo dalla vivacità del nostro tessuto di piccoli imprenditori e dalle potenzialità della nostra terra si possano ripensare in maniera radicale le politiche agricole per la nostra città. L’agricoltura e le sue direttrici di crescita possono essere al centro di una pianificazione strategica capace anche di incrociare la programmazione urbanistica della nostra provincia. Potrebbe essere un’opportunità ad esempio per evitare che la progettazione delle grandi opere viarie vadano a compromettere in maniera irreversibile interi campi. È necessario un cambio di prospettiva”.

Importante anche il dato sul biologico, con Rimini al secondo posto in regione – conclude l’assessora – Un buon risultato che deve essere da stimolo per continuare a incentivare la conversione della produzione, per ridurre l’impatto ambientale e rendere la nostra città sempre più sostenibile”.