Indietro
menu
L'analisi Cisl Romagna

Infortuni sul lavoro. Cisl: sono troppi, lieve calo sono causa covid

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 23 ott 2021 10:46
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Infortuni sul lavoro in calo nel 2020, ma solo a causa delle chiusure per la pandemia. L’analisi effettuata dalla Cisl Romagna evidenzia infatti come la provincia di Rimini confermi purtroppo un alto indice di rischio, passando dal sesto al quarto posto in regione. 3.018 gli infortuni accertati lo scorso anno. Peggio fanno Ravenna con 3687 e Forlì-Cesena con 4134. Il dato romagnolo parla di un rischio di 2,1 infortuni ogni 100 lavoratori a fronte di una media nazionale di 1,6. Gli infortuni in Romagna riguardano al 59% uomini e si registrano soprattutto nel settore manifattura e commercio. Nei dati 2020 sono compresi anche gli infortuni covid, 943 a Rimini e 2368 in tutta la Romagna, che hanno invece riguardato principalmente donne poiché concentrati in settori a maggior occupazione femminile, come la sanità e l’assistenza sociale. Gli incidenti sul posto di lavoro con esito mortale lo scorso anno sono stati quattro nel riminese e cinque a testa nelle altre province romagnole. Rimini vede però peggiorare sensibilmente il suo indice di rischio di infortuni mortali, passando dall’ultimo posto in regione del 2018, quando registrò il numero più basso, al quinto del 2020. Il rischio di morte sul lavoro si conferma comunque in Romagna inferiore a quello nazionale e regionale. Se i dati 2020 non sono positivi, anche il trend 2021 preoccupa: nel riminese in sette mesi sono stati denunciati 2.491 infortuni, 273 in più dello stesso periodo dello scorso anno. Fa addirittura peggio il resto della Romagna.

Sappiamo bene – spiega il segretario generale CISL Romagna Francesco Marinelliche quella degli infortuni è una “guerra silenziosa” perché purtroppo non sempre gli infortuni rientrano nelle statistiche Inail perché non vengono denunciati”. La Cisl apprezza l’impegno dell’ultimo decreto fiscale che prevede incentivi e semplificazioni per l’attività di vigilanza anche con nuove assunzioni di ispettori. Positivo per il sindacato anche l’inasprimento delle sanzioni per le aziende che non rispettano le normative sulla sicurezza. “Fondamentale sarà anche il ruolo delle imprese – conclude Marinelli- perché occorre creare nelle aziende una vera cultura della sicurezza con un maggiore coinvolgimento dei lavoratori, in modo che i momenti formativi non siano solo un obbligo di legge, ma un percorso di crescita professionale. Troppi sono stati gli infortuni avvenuti anche sul nostro territorio nei mesi scorsi, spesso dovuti alla mancanza di protezione e di formazione o per un tentativo di risparmiare e questo non deve più essere possibile”.