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Basket B Femminile

Happy Basket Rimini: intervista a Paolo Piraccini... molto più di uno sponsor

In foto: Paolo Piraccini
Paolo Piraccini
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 26 ott 2021 11:23
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Classe 1939, Paolo Piraccini è un pilastro dell’Happy Basket che proprio grazie a lui circa vent’anni fa si stampò sulle canotte il marchio Ren-Auto per non toglierlo più.

Ridurre tuttavia la presenza di Paolo e, successivamente, quella dei figli Silvia e Giovanni al ruolo di sponsor è del tutto sbagliato: lasciate le redini dell’impresa di famiglia, infatti, Paolo è diventato consigliere di Happy Basket e la passione lo ha portato a coinvolgersi anche in maniera attiva, al punto da accompagnare spesso e volentieri la squadra in trasferta.

Una passione, quella per il basket, nata da adolescente.
«Non ho mai giocato, ma a Cesena, dove sono nato, mio padre è stato il primo referente F.I.P. (Federazione Italiana Pallacanestro) del dopoguerra, organizzava tornei e corsi per allenatori ed arbitri. Mi sono subito innamorato della pallacanestro: avrò avuto 13/14 anni e quando c’era la partita del pomeriggio, si giocava al campo in cemento del circolo tennis, prima vendevo con gli amici palloncini e bibite, poi facevo lo speaker durante la gara».

E come è nato il rapporto con Happy Basket?
«Ho incominciato a vendere auto nel ’64, poi, una ventina di anni fa ho conosciuto Azzolini, il precedente sponsor. È stato lui a chiedermi se potevo essere interessato a subentrargli e per me è stato facile dirgli di sì. Ho conosciuto il Presidente Piomboni, con cui poi ho stretto una solida amicizia, solo successivamente. È un’esperienza estremamente positiva, che mi ha coinvolto molto di più ultimamente, prima lavoravo troppo: quando posso guido il pulmino della squadra per le trasferte, faccio il tifo, mi arrabbio, ma non sono un tipo focoso, mi trattengo».

E i figli?
«Ho cercato di coinvolgerli e sono contento che proseguano adesso che dirigono loro l’azienda. Temevo, visto il momento, che avrebbero mollato, invece no ci tengono quanto me, perché condividono il valore sociale di Happy Basket. La cosa più importante è che società come la nostra offrono un ambiente sano: sono basilari per la crescita delle ragazze e ringrazio i genitori, perché seguono le figlie, si impegnano in prima persona e ci aiutano a portare avanti questo progetto».

Una delle cose a cui tieni di più è la tua appartenenza al corpo degli Alpini.
«Sì, ho fatto il servizio militare come Artigliere da Montagna. L’esperienza della vita in montagna è stata un’esperienza difficile, ma in grado di forgiarti in maniera positiva. Si impara ad ubbidire ai superiori, a condividere la fatica, a collaborale con la tua squadra. Quando si ritorna a casa nella vita civile si rimane molto legati al Corpo degli Alpini, tant’è che la nostra Associazione conta 330mila iscritti, è la più grande Associazione d’Arma al mondo. Gli Alpini rimangono uniti e solidali: abbiamo bisogno di spenderci per il prossimo, la Protezione Civile è nata sulla base della Protezione Civile degli Alpini».

A tal proposito aspettiamo maggio.
«Stiamo organizzando a Rimini l’Adunata Nazionale dal 5 all’8 maggio 2022, dopo due anni di rimandi causa covid. Nel salone Ren-Auto abbiamo un cannone originale di progettazione e costruzione italiana adottato fino al 1942 che è in attesa di essere esposto durante l’Adunata e che, come quello attuale veniva portato in montagna per le esercitazioni, smontato e someggiato, aiutandosi a vicenda: dove non arrivavano nemmeno i muli arrivava l’Artigliere Alpino. Il giovedì apriremo la manifestazione allo stadio “Romeo Neri” con una festa inaugurale in stile Olimpiadi, con parate e spettacoli di vario genere. Inviteremo tutti i gruppi sportivi, inclusa, naturalmente, Happy Basket!».

Massimiliano Manduchi
Ufficio Stampa Rimini Happy Basket