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Insidie della ripartenza

Giornata vittime lavoro. Nel 2021 aumentano infortuni ma calano mortali

In foto: la celebrazione per la 71 giornata per ricordare le vittime del lavoro
la celebrazione per la 71 giornata per ricordare le vittime del lavoro
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 10 ott 2021 14:44
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E’ stata celebrata oggi la 71esima giornata per le vittime del lavoro. Anche a Rimini si sono svolti due momenti: la Santa Messa nella chiesa di Sant’Agostino e la deposizione della corona di allora alla lapide in ricordo dei caduti sul lavoro sotto il porticato del palazzo dell’Arengo in piazza Cavour. A partecipare il sindaco di Rimini Sadegholvaad, la Presidente Anmil Antonia Traficante, il Vice Presidente Gianclaudio Ferro e il Consiglio Anmil di Rimini al completo. I numeri evidenziano, nel periodo tra gennaio ed agosto 2021, un aumento di denunce di infortuni: in provincia di Rimini sono state 2.976 con una crescita del 12% rispetto alle 2.658 dello stesso periodo 2020. In Emilia Romagna le denunce sono state 46.820 (+11,5%) mentre in Italia 349.449 (+8,5%). Sempre tra gennaio e agosto 2021 gli incidenti con esito mortale in provincia sono stati due rispetto ai cinque del 2020 (in Regione sono passati da 79 a 68 e in Italia da 823 a 772). Impennata invece per le malattie professionali: nel riminese quelle denunciate sono aumentate del 73,2% passando da 138 a 239. Crescita superiore a quella registrata in Emilia Romagna, +50,7%, e a livello nazionale, +31,5%.

La crisi economica e la ripartenza delle attività produttive rappresentano un terreno insidioso per la sicurezza dei lavoratori – si legge nella nota Anmil – e lo dimostra la nuova impennata di incidenti a cui stiamo assistendo. Il bilancio infortunistico di questo 2021 è addirittura peggiore rispetto agli anni pre-pandemia. Come dieci anni fa, ancora oggi ogni giorno mediamente in Italia tre lavoratori rimangono vittime di infortuni mortali, per non parlare di coloro che muoiono dopo anni di lunghe sofferenze nel più assoluto silenzio dei media, i cui numeri sono ben 5 volte superiori. Oggi più che mai serve una forte cultura della sicurezza che guidi datori di lavoro, e lavoratori stessi, nella quotidianità delle proprie azioni. Dobbiamo vincere la tendenza ad aggirare le regole al fine di semplificare le procedure di lavoro o trarne maggiore profitto: comportamenti da condannare con efficaci azioni repressive, ma prima ancora da prevenire con la cultura e l’informazione“.