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Classifica criminalità. Reati in forte calo ma la provincia resta terza in Italia

la classifica del Sole 24 Ore

Milano prima, Bologna seconda e Rimini terza (come lo scorso anno). Questa la vetta (non certo invidiabile) della classifica elaborata come di consueto dal Sole24Ore sull’indice di criminalità. In provincia di Rimini nel 2020 sono stati denunciati complessivamente 15.642 reati, nel 2019 erano stati 19.994. Nel 2013 erano quasi 27mila. Un calo costante, però non sufficiente ad abbandonare il podio della classifica elaborata calcolando l’incidenza ogni 100.000 abitanti, senza quindi tenere conto dell’impatto delle presenze turistiche (comunque più blando nel 2020 a causa del covid) e della propensione alla denuncia che tende a portare in vetta le province del nord Italia. L’indice 2020 vede quindi la provincia di Rimini con 4.603,4 denunce ogni 100.000 abitanti, dietro a Bologna con 4.636,6 (lo scorso anno era quarta) e Milano con 4.866,3. Dando uno sguardo ad altre realtà turistiche, Venezia ad esempio è 18esima subito dopo Ravenna mentre Verona è 54esima.

Guardiamo i singoli indicatori presi in esame tenendo conto che la posizione in graduatoria è legata al numero complessivo di denunce suddiviso ogni 100mila abitanti. Rimini è 28esima per danneggiamenti (1.324 denunce totali); 44esima per truffe e frodi informatiche; 38esima per delitti informatici; nona per violenze sessuali (37 le denunce complessive nel 2020); 15esima per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (14 denunce); nona per estorsioni (70 denunce); ottava per percosse (106 denunce); 19esima per minacce (517 denunce); terza per lesioni dolose (458 denunce, 134,8 ogni 100mila abitanti); 28esima per omicidi volontari consumati (2) e 57esima per tentati omicidi (4); 70esima per omicidi colposi (8); per furti è invece seconda (7.438 denunce nel 2020, oltre 20 al giorno); sesta per furti con strappo (120 denunce); 17esima per furti di moto (86) e 54esima per quelli d’auto (113); i furti denunciati in esercizi commerciali sono stati invece 515 (sesta in Italia per incidenza ogni 100mila abitanti); terza per furti con destrezza (1099 denunce); quarta per rapine (255 le denunce, 12 quelle in abitazione e 19 in esercizi commerciali mentre sono 174 quelle in pubblica via); 20esima per contraffazione di marchi (20 denunce); 38esima per incendi (32 denunce); 18esima per denunce ogni 100mila abitanti legate agli stupefacenti (248 quelle complessive). Infine ci sono sei denunce per riciclaggio e impiego di denaro (62esima) e due per usura (23esima).

Prosegue il sensibile calo delle denunce presentate rispetto all’anno precedente – commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, che sebbene risenta senz’altro del lockdown e al decremento dei flussi turistici, rientra comunque in un trend che vede un costante calo dal 2013, anno in cui le denunce furono 26.741 contro le 15.642 della classifica odierna: sono 11 mila reati in meno, per un calo secco del 70,9 per cento. Rispetto a 20 anni fa siamo quasi a un dimezzamento. Ripeto, i dati assoluti sono condizionati dalla pandemia, ma già nel 2019, prima del Covid, le denunce erano scese sotto quota 20 mila, per la prima volta dal 2002.” Il sindaco evidenzia anche come la propensione alla denuncia e l’impatto statistico dei consistenti flussi turistici sul territorio restino “i principali fattori che determinano la definizione della classifica. Se la propensione alla denuncia è segnale della fiducia del tessuto civico rispetto all’efficacia delle forze dell’ordine e delle istituzioni, l’importante peso dell’accoglienza turistica sull’area riminese si può leggere in controluce attraverso l’alta posizione in alcune tipologie di reati, per così dire predatori, tipici dei luoghi ad alta concentrazione di ospitalità e più ricchi. Un’attrattività che già la crisi economica precedente al Covid aveva accentuato“.

Per l’anno pre-Covid (2019) – ricorda Sadegholvaad –, il Sole 24 Ore aveva introdotto il calcolo della componente turistica. Rimini si trova nella parte virtuosa di questa classifica ponderata (insieme a Venezia, Aosta, Trento e Bolzano), tra le province più sicure del Paese, e ribaltando la solita graduatoria assoluta, ma il ragionamento da fare non è semplicemente statistico. I territori e le città ad alta concentrazione turistica e di ospitalità sono ancora di più diventati attrattori per la capacità di creare ricchezza, anche e soprattutto in periodi di estrema difficoltà, sociale e economica, come l’anno della pandemia.”

Dal punto di vista operativo, il sindaco di Rimini torna a denunciare “il mancato rafforzamento strutturale degli organici di polizia per una provincia come la nostra, a tutti gli effetti metropolitana. Un rafforzamento che deve essere strutturale, definitivo. Ed è per questo che spero e credo che gli impegni presi poco più di un mese fa, proprio a Rimini, dal Ministro Lamorgese in ordine a sede delle forze di Polizia e passaggio di categoria amministrativa della questura si concretizzino al più presto, senza dovere ancora una volta a polemiche, ultimatum, discussioni a diversi livelli istituzionali. Tra persone serie non c’è bisogno di alzare i toni, ma se fosse necessario non avremo remore a farlo, per il bene di comunità“. La riflessione del sindaco si allarga anche ai fatti di cronaca avvenuti nell’estate in alcune zone costiere (ma ancora non computate nella classifica del Sole 24 Ore relativa al 2020). “C’è un evidente mutamento di alcuni fenomeni – sottolinea –, primo tra tutti il fenomeno delle risse e delle violenze, legato a bande giovanili. Un fenomeno che trova conferma anche sul piano nazionale, di cui bisogna prenderne atto per poter mettere in campo le adeguate azioni di prevenzione e contrasto. E bisogna farlo per tempo perché, visto l’andamento altalenante dei numeri della pandemia in molti paesi europei, la prossima potrebbe essere un’estate molto simile a quella del 2021. La stessa azione preventiva, nei mesi apparentemente più tranquilli, deve avvenire anche sul versante del controllo e del monitoraggio di alcune situazioni territoriali, legate a strutture ricettive che danno ricovero a persone fuori dalla legalità“.

Tabella reati denunciati in provincia di Rimini 1996/2020 

ANNO TOTALE DELITTI DENUNCIATI

PROVINCIA DI RIMINI

1996 28.688
1997 29.657
1998 26.319
1999 19.421
2000 19.433
2001 19.277
2002 19.888
2003 23.507
2004 22.729
2005 23.032
2006 24.126
2007 26.521
2008 22.438
2009 22.500
2010 20.235
2011* 23.054
2012 24.681
2013 26.741
2014 26.631
2015 26.136
2016 24.261
2017 23.448
2018 21.799
2019 19.994
2020 15.642