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Clima teso nel centrodestra

Barboni a Raffaelli e Morrone: Lega ha perso più di Forza Italia

In foto: Antonio Barboni
Antonio Barboni
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 8 ott 2021 12:42 ~ ultimo agg. 17:07
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Chiamato in causa, più o meno direttamente, dal segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone e dalla coordinatrice provinciale Elena Raffaelli, il senatore di Forza Italia Antonio Barboni interviene nell’acceso dibattito post voto a Rimini del centrodestra. E lo fa ricordando al primo che se Forza Italia ha perso il 54% dei consensi rispetto alle Regionali, la Lega ha perso il 57%. “Preso atto dell’insuccesso – scrive – io, e solo io mi sembra di notare, ho
rassegnato le mie dimissioni respinte dalla Sen. Bernini“. Alla Raffaelli invece, Barboni contesta una frase pronunciata nel botta e risposta con Ravaglioli: “vecchio schema consociativo della finta opposizione”. “Se all’ epoca dei fatti, in ragione della giovane età – scrive il senatore –, si guardava Candy Candy o la saga dei puffi non si può discettare con qualunquismo di una stagione politica senza conoscere nulla“. “Inoltre – conclude – in quella stagione i “consociativi”, che non volevano vincere le elezioni, riempivano le liste della Lega e raccoglievano le firme per farle presentare perchè quell’ 1% serviva alla causa, anche a costo di incorrere in guai giudiziari“.

La nota di Antonio Barboni

“La perdurante “celoduristica” contesa interna alla Lega riminese mi impone di intervenire in quanto chiamato in causa in due successivi momenti una prima volta in maniera diretta ed una seconda volta in maniera indiretta. Nel primo caso l’amico Morrone mi chiede di “giustificare in qualche modo il crollo di Forza Italia”. La cosa non sarebbe difficile da discernere per chi fa politica e osserva i numeri elettorali. In ogni caso, ictu oculi, Forza Italia ha perso, rispetto alle ultime regionali, il 54% dei consensi. Dato ampiamente prevedibile in considerazione della “fuga” verso altri lidi dei consiglieri comunali in carica ed, a suo tempo, eletti dal partito e comunque occorso in tutte le situazioni analoghe in giro per l’ Italia. Poiché ero conscio di questa possibilità ho tentato l’aggregazione delle forze moderate che non ha sortito, tuttavia, l’ effetto sperato. Preso atto dell’ insuccesso io, e solo io mi sembra di notare, ho rassegnato le mie dimissioni respinte dalla Sen. Bernini. Certo di aver chiarito la cosa all’ amico Morrone mi punge vaghezza di fargli notare che la Lega ha perso il 57% dei consensi, sempre rispetto alle regionali, ma non gli chiederò mai di spiegarlo. Nel secondo caso, nel fitto scambio epistolare tra la collega Raffaelli e Ravaglioli, compare una allocuzione meritevole di commento: “vecchio schema consociativo della finta opposizione”. Capisco che nell’acrimonia del confronto possa sfuggire qualche commento fuori posto degno del bar dello sport, ma non è tollerabile se a vergarlo sia la penna di un Parlamentare. Perché se all’ epoca dei fatti, in ragione della giovane età, si guardava Candy Candy o la saga dei puffi, non si può discettare con qualunquismo di una stagione politica senza conoscere nulla: delle delibere del tempo, degli iter amministrativi, degli esiti delle votazioni e soprattutto delle “assenze strategiche”. Inoltre in quella stagione i “consociativi”, che non volevano vincere le elezioni, riempivano le liste della Lega e raccoglievano le firme per farle presentare perché quell’ 1% serviva alla causa, anche a costo di incorrere in guai giudiziari. Intelligenti pauca“.