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il 16 ottobre

Anche Rimini festeggia la Giornata del Pane. In provincia 100 forni

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 15 ott 2021 11:22
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Acqua, farina e un buon lievito, tre semplici ingredienti per un prodotto unico nel suo genere: il pane. Dal 2006 si celebra il “World bread day” e anche la Regione Emilia-Romagna fissa al 16 ottobre di ogni anno la “Giornata del pane e dei prodotti da forno” per diffondere tra i cittadini, specialmente tra bambini e giovani, la consapevolezza della qualità del pane e dei prodotti da forno artigianali. Nella Provincia di Rimini sono operativi oltre 100 forni, in totale sono mille gli addetti. Attualmente si producono mediamente 9.000 ql. di pane al mese, circa 110.000 all’anno.

 

Sosteniamo i produttori – dice Davide Cupioli, Presidente di Confartigianato Imprese Rimini – in un momento in cui la concorrenza usa i valori del prodotto fresco e artigianale spesso in modo artificiosoDifendiamo quindi l’artigianalità, la freschezza e la qualità nutrizionale di pane e prodotti da forno, pienamente inseriti nelle più corrette abitudini alimentari”.

In queste settimane Confartigianato ha promosso i panifici associati utilizzando i propri canali social, valorizzando le imprese e le loro produzioni. Non solo, il focus quest’anno è stato sulla necessità di manodopera nei laboratori.

La figura del panettiere è legata ad un’immagine di lavoro notturno e di sacrificio – conclude Cupioli – È in realtà un lavoro appassionante, che chiede sacrificio come altre professioni, con la tecnologia che in questi anni aiuta la produzione. C’è un’offerta di lavoro troppo spesso ignorata, quindi rivolgo l’appello ai nostri giovani affinché si avvicinino con impegno e voglia di imparare a questo mestiere”.

La Regione Emilia-Romagna, per valorizzare la professionalità artigiana e garantire il diritto all’informazione del consumatore, ha disciplinato nel 2017 l’attività di produzione e vendita del pane.

Il ‘pane fresco artigianale’ deve essere venduto entro 24 ore dalla conclusione del processo produttivo in scaffali riservati e contrassegnati dalla dicitura “pane fresco”. Dunque, il pane cotto parzialmente, poi congelato per proseguire la cottura in un secondo momento, come quello che si trova quasi sempre nei supermercati, non è considerato fresco. Il consumatore sa, quindi, se sta mangiando pane artigianale o meno e, in tale caso, da dove proviene.

Il settore della panificazione artigianale vale circa 7 miliardi di Euro. Sono 400.000 gli addetti, con 25.000 imprese che sfornano ognuna in media circa 100 Kg. di pane al giorno.