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L'aspirante vicesindaca

Sul tema del lavoro per Bellini (Pd) Rimini deve diventare un laboratorio

In foto: IL MINISTRO ANDREA ORLANDO E EMMA PETITTI a Rimini 20 agosto 2021 con Jamil Sadegholvaad e Chiara Bellini (ph © Giorgio Salvatori)
IL MINISTRO ANDREA ORLANDO E EMMA PETITTI a Rimini 20 agosto 2021 con Jamil Sadegholvaad e Chiara Bellini (ph © Giorgio Salvatori)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 22 set 2021 13:25
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La ripresa economica deve portare con sé una grande spinta verso nuova occupazione. Creare lavoro diventa necessario, indispensabile per il Paese. Il ruolo degli enti locali, dei Comuni, non è marginale. È chiaro che le politiche mainstream, prima tra tutte il PNRR, rappresentano la spina dorsale di ogni intervento strutturale sul sistema occupazionale. Ma deve essere altrettanto chiaro che le città possono affiancare e sostenere questa spinta con azioni mirate, nella sostanza e nel metodo” scrive Bellini nel suo intervento.

E ancora: “Rimini deve, sempre più, diventare laboratorio di un modo inedito di concepire il proprio sviluppo e il proprio futuro intorno al tema del lavoro. Innalzare la qualità degli interventi, anche pubblici, significa offrire una spinta decisiva fondamentale alla formazione di posti ad elevato impatto qualitativo e quantitativo. Qualunque sia il settore – turismo, servizi, industria, artigianato – abbiamo bisogno di politiche economiche che puntino alla qualità e alla sostenibilità, delle persone e della loro dignità, dell’ambiente, dell’economia”.

Per fare questo secondo la candidata occorre un vero e proprio patto tra tutti i soggetti che concorrono alla creazione di ricchezza diffusa sul territorio.

“Il nostro impegno – continua Chiara Bellini – poggerà su politiche che facilitino il dialogo tra imprese e lavoratori e le loro rappresentanze, ma che siano orientate verso il miglioramento economico e sociale. Senza questi elementi e senza concertazione, non avremmo superato la pandemia. L’impresa sana è un valore di comunità. Istituzioni e privati non possono essere soggetti ‘antagonisti’ ma, partecipando assieme alla crescita del territorio di insediamento, hanno la responsabilità di condividere e confrontarsi per il bene comune. Non solo si può fare, ma si deve fare. Rimini può rappresentare questa ‘terza via’, con una sinergia costante tra pubblico e imprese private per direzionare al meglio interventi, progetti, prospettive in modo da generare nuova occupazione e benessere”.