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Il report Camera di Commercio

In provincia si consolida la ripresa del credito per famiglie e imprese

In foto: repertorio
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di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 21 set 2021 15:14
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Nel primo semestre 2021, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, si conferma la ripresa del credito, iniziata nel primo trimestre 2020, sia alle imprese, sostenuta soprattutto dalle misure intraprese per far fronte all’emergenza sanitaria, sia alle famiglie, con la maggiore variazione annua dall’inizio dell’emergenza. Lo rileva il report della Camera di Commercio della Romagna.

Le imprese medio-grandi, da un lato, e il macrosettore dei Servizi, dall’altro, beneficiano del maggior incremento dei prestiti. Registrata un’impennata dei prestiti garantiti dallo Stato tramite il Fondo di Garanzia. Migliora, in tale contesto, anche la qualità del credito, con una riduzione del tasso di deterioramento. In deciso aumento, inoltre, il risparmio finanziario, grazie all’incremento sia dei depositi sia dei titoli a custodia.

Gli ultimi dati riferiti al contesto nazionale (tratti dal Bollettino economico luglio 2021 – Banca d’Italia), evidenziano un’economia in ripresa, favorita dall’accelerazione della campagna di vaccinazione e dal graduale allentamento delle restrizioni, con un PIL in crescita, grazie all’espansione nell’industria e a un avvio di recupero nei servizi; la ripresa è sospinta da tre fattori: dagli investimenti, con un netto miglioramento delle condizioni per investire, dai consumi, che sarebbero tornati a crescere (anche se si mantiene ancora elevata, a titolo precauzionale, la propensione al risparmio) e dagli scambi con l’estero, in un contesto di rafforzamento del commercio mondiale. L’aumento delle quotazioni delle materie prime, favorito dalla ripresa globale, si è riflesso sui prezzi al consumo, portando l’inflazione in giugno ad un livello più alto degli ultimi tre anni; al netto di energia e alimentari, tuttavia, l’inflazione resta molto debole. L’orientamento accomodante della politica monetaria della BCE continua a tradursi in condizioni molto distese dei mercati finanziari e del credito bancario, con il proseguimento della crescita dei prestiti a imprese e a famiglie; in particolare, la domanda di credito delle imprese, per la maggior parte assistito da garanzie pubbliche, ha riflesso sia esigenze di ristrutturazione dei debiti sia l’intenzione di finanziare la ripresa degli investimenti. In tale scenario, infine, restano contenuti i rendimenti dei titoli di Stato.

I temi del credito e del risparmio sono monitorati attraverso una serie complessa di indicatori che tengono conto di numerose variabili; l’analisi che segue osserva, per ragioni di sintesi, i dati relativi solo ad alcuni dei principali aggregati, mentre per approfondimenti più completi si rimanda alle elaborazioni complete curate dalla Banca d’Italia.

In base ai dati provvisori della Banca d’Italia (Ufficio Ricerca Economica di Bologna), in provincia di Rimini, al 30/06/2021 i prestiti totali ammontano a 9.075 milioni di euro (6,7% dell’Emilia-Romagna), così suddivisi: 60,1% alle imprese, 35,9% alle famiglie e 4,0% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro).

Rispetto al 30 giugno 2020 si rileva un incremento del 2,1% dei prestiti concessi (+3,0% a livello regionale); nel dettaglio, si registra un aumento dei prestiti alle imprese dell’1,8% (+2,3% alle medio-grandi, +0,4% alle piccole), in parziale rallentamento rispetto ai trimestri precedenti. In crescita anche i prestiti verso le famiglie del 3,3%, con una variazione annua che risulta essere la più alta dall’inizio della fase emergenziale. Riguardo ai prestiti alle imprese, si evidenzia un incremento verso le costruzioni (+2,7%) e il macrosettore dei servizi (+2,5%) e, contestualmente, un calo verso il manifatturiero (-1,8%).

Continua a diminuire il tasso di deterioramento del credito, inteso come rapporto tra il flusso dei nuovi prestiti deteriorati nel periodo considerato e l’ammontare dei prestiti non deteriorati alla fine del periodo precedente (calcolato come media annua trimestrale): 1,1% nel secondo trimestre 2021, rispetto all’1,7% fatto segnare nel secondo trimestre 2020.

Per ciò che riguarda il risparmio finanziario, in provincia, al 30/06/21 l’ammontare risulta di 15.857 milioni di euro (6,2% dell’Emilia-Romagna): il 69,4% è costituito dai depositi bancari, il restante 30,6% dai titoli a custodia.

Rispetto al 30 giugno 2020 si riscontra una decisa crescita del risparmio totale, pari a +10,8% (+11,1% a livello regionale), dovuta all’aumento sia dei depositi (+12,2%) sia degli investimenti in titoli (+7,9%); quest’ultimi si contraddistinguono per la variazione positiva di quelli gestiti dagli Organismi di investimento collettivo del risparmio, che rappresentano il 53,6% dei titoli in portafoglio (+19,6% annuo), a cui si contrappone quella negativa degli investimenti in titoli di Stato (-5,2%).

In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, a seguito dei provvedimenti adottati per fronteggiare la crisi economica aggravata dall’emergenza sanitaria, in un periodo di tempo che copre quasi un anno e mezzo, è stato registrato un netto aumento delle domande pervenute; queste, fino al 28 febbraio 2021, grazie al Decreto Liquidità hanno riguardato una platea più ampia di imprese (tutte quelle con meno di 500 addetti), mentre, dal 1° marzo 2021, su disposizioni dettate dalla Legge di Bilancio 2021, riguardano le PMI nel senso stretto del termine (quindi, le imprese con meno di 250 addetti).

Ciò detto, tra il 20 marzo 2020 e il 2 settembre 2021, nella provincia di Rimini sono state registrate 19.643 operazioni di finanziamento (9,0% del totale regionale), di cui il 49,6% riferite ai prestiti entro i 30mila euro, per un importo finanziato pari a 1.327 milioni di euro (68 mila euro come importo finanziato medio). Tali operazioni, nel periodo considerato, sono state pari a 57 ogni 100 imprese attive (55 in Emilia-Romagna, 45 in Italia).

In termini di raffronto annuo, le domande complessive pervenute nell’anno 2020 sono state 13.133, con un incremento, rispetto al 2019 (640 domande), del 1.952,0%.