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Con attenzione a sostenibilità

Ceccarelli lancia il 'sogno' per Rimini: una nuova Isola delle Rose

In foto: un'ipotesi del progetto
un'ipotesi del progetto
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 28 set 2021 13:49 ~ ultimo agg. 30 set 11:38
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Il candidato sindaco per la coalizione di centrodestra Enzo Ceccarelli anima l’ultima settimana di campagna elettorale svelando il “sogno” di  una nuova Isola delle Rose, ispirandosi a quella realizzata dall’ingegnere Giorgio Rosa negli anni ’60 al largo di Rimini ma in una chiave moderna e sostenibile. Ancora prematuro parlare di aspetti tecnici, dice Ceccarelli, che sottolinea il valore simbolico del progetto come segno di una nuova apertura di Rimini verso il mare. Che comunque costerebbe meno di altre opere come il Metromare di cui Ceccarelli mette in dubbio l’utilità.

Così Enzo Ceccarelli descrive il progetto:

“Rimini ha bisogno di sicurezza, di parcheggi, di un rilancio delle attività economiche, di un ripensamento delle politiche per la sanità, i giovani, le famiglie e gli anziani. Una città insicura e fragile va messa in sicurezza. Rimini ha anche bisogno di sognare, di pensare in maniera incessante al futuro. Uno dei tratti caratteristici di Rimini è una voglia insopprimibile di libertà. Una voglia di libertà che si è sempre espressa nei costumi, così come nelle attività economiche. Una voglia di libertà che negli ultimi anni è stata repressa da politiche locali basate su una burocrazia inflessibile che costringe i nostri imprenditori a scappare dalla città o a temere per la continuazione della propria attività. Viviamo in una città dove l’unico imprenditore sembra diventato il Comune, che pianifica, programma, ordina agli operatori cosa fare e cosa non fare.

E’ ora di dare spazio a questa voglia di libertà e lo vogliamo fare con un progetto simbolico che rappresenta questa sete di nuovo, questa necessità di aprirsi al mondo. Per questo lanciamo, negli ultimi giorni della campagna elettorale, un sogno che abbiamo tenuto riservato, ma a cui stiamo pensando da tempo. Rimini ha bisogno di una Nuova Isola delle Rose, di aprirsi al mare, di riscoprire questo elemento troppo spesso trascurato, di aprirsi al mondo, di diventare un modello di riferimento per le nuove politiche del turismo, ferme a progetti di arredo urbano che dopo dieci anni sono ancora largamente incompleti. La Nuova Isola delle Rose diventerà il simbolo di questo nuovo slancio, della volontà di questa città di crescere a livello internazionale e non solo nel limitato spazio del centro storico. Per questo, con il consenso di tutte le liste della coalizione, presentiamo questo sogno, consapevoli che potrà diventare un punto di svolta per il futuro di Rimini. La storia dell’Isola delle Rose ormai la conosciamo tutti. Fu un progetto libertario, che più di 50 anni fa ha raggiunto l’apice della sua vicenda, un sogno stroncato da visioni miopi e da una difficile situazione geopolitica internazionale. Ma questo sogno ha lasciato un’eredità forte, che nel corso degli anni è stata riscoperta da libri, documentari, serie tv internazionali e ha rilanciato questo mito soprattutto tra le giovani generazioni. La Nuova Isola delle Rose che abbiamo in mente è una struttura completamente ecologica e autonoma dal punto di vista energetico, galleggiante o posizionata su pali per non creare problemi di correnti o erosione, situata a poche miglia dalla costa e che al suo interno ospiterà ristoranti, bar, esercizi commerciali ma, soprattutto, per riaffermare che i sogni nascono dalla cultura e dal rapporto con l’ambiente, una grande biblioteca e una cineteca. Un’Isola che riscrive il rapporto di Rimini con il mare, che può permettere l’approdo di navi di grandi dimensioni che portano turismo qualificato. Un’Isola che rappresenta di per sé una grande attrazione turistica di cui si parlerà sui media internazionali, anche in relazione alla storia che vuole evocare. La Nuova Isola delle Rose non sarà impattante, sul modello di isole che hanno avuto grande risonanza in questi ultimi anni, ma che sconvolgono interi ecosistemi. Il nostro sogno fa riferimento a progetti innovativi che si stanno diffondendo nel mondo, con isole che non hanno impatto sull’ambiente e creano nuovi mondi ecosostenibili. Dal punto di vista tecnico sono diversi gli aspetti da discutere con le autorità, a cui ci atterremo, ma c’è una forte volontà politica di dare a Rimini un nuovo sogno, di tornare ad essere il nuovo punto di riferimento nel mondo del turismo a cui non bastano pezzi di lungomare o la statua di un rinoceronte in una piazzetta o una piscinetta davanti al castello. E’ prematuro discutere degli aspetti tecnici adesso, né dei particolari del progetto. Per ora lanciamo questo sogno, questa suggestione che poi avrà un suo percorso fatto di gare internazionali, di investimenti pubblici-privati in un rapporto virtuoso, che favorisca il reperimento delle risorse necessarie per il progetto che comunque ha costi meno onerosi di opere come il Metrocosta e che promette ritorni sull’investimento molto più importanti, sia per il pubblico che per il privato. I collegamenti saranno agevolati, sia per chi vuole recarsi con i propri mezzi, con possibilità di ormeggio, sia per i turisti, grazie a servizi di navetta che daranno anche nuovo slancio al nostro porto e opportunità di investimenti e occupazione.

 In sostanza questo progetto punta: al rilancio del turismo con un progetto identificativo e la creazione di un luogo simbolico – una sorta di nuovo Kursaal, per utilizzare un’altra suggestione – che riposiziona verso l’alto l’immagine di Rimini a livello internazionale, facendola ritornare all’avanguardia nell’innovazione turistica alla possibilità di attirare turisti con grande capacità di spesa che in questi anni sono mancati a Rimini preferendo altre località a creare un nuovo punto di attrazione per il turismo nautico, sempre più distante dall’Adriatico alla possibilità di attivare grandi investimenti con ottimi ritorni per quel che riguarda tutta la città, i suoi settore economici e l’occupazione alla riscoperta di una storia che ha avuto un grande impatto nell’immaginario culturale degli ultimi anni e che rappresenta un grande stimolo per il future a dare il via ad una grande operazione non solo economica, ma anche culturale, visto che l’idea di una grande biblioteca-cineteca “nel mare” rappresenta una novità di grandissima rilevanza a livello internazionale. Nelle foto un progetto puramente illustrativo di come potrebbe essere la Nuova Isola delle Rose sia galleggiante che su piattaforma. Nelle altre illustrazioni un possibile Arcipelago delle Rose nel caso in cui si volesse ampliare l’iniziativa. Su internet sono disponibili diversi progetti di isole artificiali galleggianti e su piattaforma. Uno dei pionieri in questo campo è stato Peter Thiel, già protagonista in Facebook e PayPal.