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La "pezza" del Governo

Caro bollette. Federconsumatori: servono misure strutturali

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di Redazione   
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ven 24 set 2021 16:03 ~ ultimo agg. 16:06
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Il Governo, per ora, ci ha messo una pezza sterilizzando gli aumenti in bolletta (quasi 400 euro all’anno tra energia elettrica e gas) ma servono misure strutturali più eque che prevedano una tassazione progressiva e una decisa spinta verso la transizione. A dirlo è la Federconsumatori di Rimini che invita a superare le misure emergenziali e a mettere in atto provvedimenti mirati che contrastino la povertà energetica e gli aumenti per le fasce più deboli, senza frenare la transizione.

La nota stampa

Come preannunciato il Governo ha preso delle misure per contrastare gli spropositati aumenti dell’energia
elettrica e del gas in arrivo con l’autunno. In assenza di questi provvedimenti, come aveva già stimato l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le ricadute dirette per le famiglie sarebbero state di +110 Euro annui per l’energia elettrica e +281 Euro annui per il gas. Rincari scongiurati da interventi a tutto campo, che spaziano dalla sterilizzazione degli oneri di sistema alla riduzione dell’IVA al 5% sul gas, all’aumento degli sconti per chi ha diritto al bonus energia, gas e idrico. Ammontano a 3,4 miliardi in tutto i fondi messi a disposizione del Governo per arginare un fenomeno che, però, non rappresenta solo un’emergenza passeggera, ma con cui dovremo fare i conti negli anni a venire.
Solo il 20% degli aumenti è dovuto al maggior costo a cui le imprese devono far fronte per i permessi ETS per l’emissione di CO2. Il restante 80% circa dei rincari è dovuto a un aumento dei costi della materia prima, sulla spinta della riduzione di esportazioni di gas dalla Russia, della minore produzione di energia eolica nel Nord Europa e della forte crescita della domanda a livello internazionale soprattutto dalla Cina. Questa analisi svela in tutta la sua contraddittorietà le misure adottate dal Governo che stanzia sussidi
generalizzati e indiscriminati, per l’energia da fonti non rinnovabili.
È vero che si interviene sui bonus, ampliando lo sconto per i nuclei che si trovano in maggiore difficoltà, ma il meccanismo per la sterilizzazione degli oneri di sistema agirà su tutti: i redditi più elevati, anzi, avendo consumi maggiori di energia, beneficeranno più degli altri di tale misura. Perciò il Governo deve superare misure emergenziali e operare in modo strutturale con misure mirate, che contrastino la povertà energetica e gli aumenti per le fasce più deboli, senza frenare la transizione.
In tal senso è fondamentale, a nostro avviso:
Attuare una rimodulazione e riforma degli oneri di sistema e delle accise sui carburanti. In tal senso è fondamentale eliminare dagli oneri di sistema le voci obsolete e ingiustificate (ad esempio quella
che prevede il sostegno dei regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario). Inoltre è necessario applicare l’IVA solo sui costi della materia prima e non su importi già comprensivi di altre tasse.
Spostare alcuni incentivi (a partire da quello per le energie rinnovabili definito dalla componente Asos) sulla fiscalità generale.
Istituire l’albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia in base a parametri che prendano in considerazione non solo solidità e correttezza e soprattutto il loro impegno nel campo
dell’energia sostenibile.
Disporre una sospensione, in questa delicata fase, dei distacchi per morosità.
Avviare politiche di sistema che puntino ad affermare, in maniera più decisa e determinata, la transizione nel nostro Paese fine mercato, a partire, in vista dell’abolizione del mercato tutelato,
dal ruolo dell’Acquirente Unico, che dovrà poter continuare ad acquistare energia verde per la pubblica amministrazione.
Definire una politica degli acquisti coordinata e gestita a livello europeo, per un approvvigionamento delle risorse più vantaggioso per gli stati membri.

Inoltre Federconsumatori Rimini ritiene necessario che anche a livello locale i comuni adottino misure per contenere i costi E gli aumenti Gas e Luce, in particolare per quanto riguarda le fasce più deboli. A tal proposito chiediamo ai candidati sindaco di prevedere tavoli di confronto con le associazioni dei consumatori a partire dal confronto sui bilanci previsionali.