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morto nel '68

A Riccione stele per ricordare Angelo Bergamonti

In foto: Angelo Bergamonti
Angelo Bergamonti
di Redazione   
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mer 15 set 2021 14:00
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Una stele commemorativa per il campione di motociclismo Angelo Bergamonti. Sabato 18 settembre a Riccione si svolgerà la cerimonia di inaugurazione alle 18.00 sul Lungomare della Repubblica, di fronte alla zona 68, all’altezza del luogo che ricorda dove avvenne la tragica caduta costata la vita al pilota 50 anni fa. Per l’occasione saranno presenti le autorità cittadine, i famigliari e i rappresentanti sportivi.

Il pilota Angelo Bergamonti

Nato a Gussola, paese della Pianura Padana in provincia di Cremona, il 18 marzo 1939, Bergamonti fin da bambino nutre una forte passione per le moto. Dopo aver corso come pilota privato e poi come ufficiale della Moto Morini, dell’Aermacchi e della Paton, approda alla MV Agusta. Negli anni 1965-1966 vince due titoli di Campione Italiano della classe 175cc con la Morini, è campione d’Italia Juniores nelle 175cc nel 1965, e Campione italiano tra i Senior, nel 1967 con la Morini 250cc e la Paton 500cc e nel 1970 con l’Aermacchi 125cc. Dopo aver collezionato grandi successi il 13 settembre 1970 realizza il suo più grande sogno: correre nell’Augusta. Il Conte Domenico Agusta, valutata la sua brillante carriera, decide di assoldarlo per farlo correre a fianco di Giacomo Agostini nel Gran Premio delle Nazioni a Monza, dove Bergamonti si classifica secondo nelle 350cc e nelle 500cc. La vittoria nella 350cc che nella 500cc, arriva il 27 settembre con il Gran Premio di Spagna sul circuito del Montjuich a Barcellona battendo il record della pista. Il 4 aprile 1971 nel circuito di Riccione mentre Bergamonti  corre  con la M.V.Agusta nella classe 350 in una gara della Mototemporada Romagnola caratterizzata da una forte pioggia, dopo appena 6 giri, gli sarà fatale una caduta causata dall’acquaplanig mentre insegue Giacomo Agostini, suo compagno di scuderia. Nello stesso mese, il 18 aprile, si disputa a Cesenatico l’ultima gara  della Mototemporada Romagnola, che segna anche la fine delle competizioni su strade normalmente aperte al traffico.