Riccione Civica: "la maggioranza disse no al tavolo sulla sicurezza"
Il tema sicurezza continua a tenere banco nella discussione politica riccionese. Ad intervenire è Elia Campagna di Riccione Civica richiamando la richiesta formalizzata l’8 marzo scorso dalla compagine di minoranza “a collaborare per l’istituzione di “TAVOLO CONGIUNTO SUL TEMA SICUREZZA” con tutte le forze politiche e le Forze dell’Ordine. La missiva di Riccione Civica firmata dal Coordinatore Delbianco Andrea, veniva inoltrata all’ Ass. On. Elena Raffaelli, al Sindaco Renata Tosi ed al capogruppo e Consigliere Comunale rappresentante di “Noi Riccionesi” Fabrizio Pullè. La chiara volontà di intenti rispondeva ad un preciso invito di “Noi Riccionesi” nel quale si sollecitava Riccione Civica a collaborare in seno al tema sicurezza, in vista della stagione che si sarebbe aperta da lì a poco. Tuttavia – spiega Campagna – in seguito alla nostra apertura e a vari solleciti, non è seguita alcuna risposta“. L’esponente prosegue nella sua ricostruzione citando il consiglio comunale del 14 aprile quando “Fabrizio Pullè e Sara Majolino esponenti di maggioranza e consiglieri comunali, non solo deviavano il dibattito parlando di “demagogia politica” (la sicurezza non ha colore politico, e nemmeno la tutela dei Cittadini) ma durante l’intervento del nostro rappresentante Andrea Delbianco, “sghignazzavano allegramente” quando la città già dava segnali preoccupanti in materia di ordine pubblico“.
Riccione Civica punta ora il dito sullo “scaricabarile a mezzo social e stampa locale, per addossare le responsabilità di una stagione disastrosa sul fronte sicurezza ad altri soggetti estranei all’amministrazione riccionese” e rivendica di aver proposto per prima l’istituzione di un tavolo di coordinamento permanente per la sicurezza. “Il “No” alla nostra mano tesa – attacca Campagna – fu dalla maggioranza e non dell’opposizione. D’altronde la “credibilità” di un’amministrazione si percepisce quando a distanza di una settimana, il Sindaco passa dall’affermare: “Riccione modello da esportare” a “E’ un’emergenza mandateci subito l’esercito”.” conclude.