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Solidarietà dalla politica

Recapiti diffusi sulle chat No Vax. Bonaccini: non mi lascio intimidire

In foto: il presidente Bonaccini
il presidente Bonaccini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 31 ago 2021 16:58 ~ ultimo agg. 1 set 10:57
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Ci sono anche nome, indirizzo e numero di telefono del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini tra quelli diffusi nella chat dei No Vax che su Telegram invitano alla ribellione contro la “dittatura sanitaria” e la “dittatura Covid”. Lo scrive lo stesso Bonaccini su fb. “Straparlano di libertà ma vogliono intimidire, esponendo a rischi non solo me ed altri, ma anche i famigliari. Aggressioni verbali e, come purtroppo abbiamo visto anche negli ultimi giorni, anche fisiche. Episodi GRAVISSIMI E INACCETTABILI” dice il presidente che annuncia di aver già segnalato il fatto alle autorità competenti. “Personalmente non mi lascio intimidire – prosegue -. Questi attacchi non fanno altro che stimolarmi nel mio lavoro per portare fuori dalla pandemia la nostra comunità“.

Solidarietà al presidente Bonaccini arriva da Silvia Piccinini, capogruppo del M5S in regione. “Le minacce e gli insulti a Luigi Di Maio e al presidente Bonaccini sono gravi e intollerabili. Purtroppo il clima di tensione e di contrapposizione che si sta formando attorno alla campagna vaccinale e al tema del ‘Green pass’ sta assumendo contorni davvero preoccupanti, come dimostra l’assalto al gazebo del MoVimento 5 Stelle qualche giorno fa a Milano. Le minacce e la violenza non possono e non devono essere utilizzate come arma per manifestare il proprio dissenso. Massima solidarietà al nostro Luigi Di Maio e al presidente Stefano Bonaccini per quanto accaduto”.

Ad esprimere vicinanza anche la presidente dell’assemblea legislativa Emma Petitti. “La mia totale solidarietà al Presidente Stefano Bonaccini per le incresciose minacce e intimidazioni ricevute da parte dei No Vax che, nelle loro chat di Telegram – in cui si esorta un’azione di ribellione collettiva contro la cosiddetta dittatura sanitaria – hanno diffuso il suo nome e il suo indirizzo di casa, come fosse un colpevole da punire. Un fatto vergognoso da condannare con assoluta fermezza, che denota l’aggressività che si annida dietro ad alcuni soggetti presenti in questi gruppi, nei quali viene invocato un distorto concetto di “libertà” a favore di argomentazioni infondate e antiscientifiche. Forza Stefano, avanti a testa alta con il tuo impegno per fronteggiare il Covid. Insieme, con i vaccini e le giuste precauzioni, ce la faremo“.