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Da anni bloccati a Lesbo

I volontari di Operazione Colomba testimoni del dramma dei profughi afgani

di Serena Saporito   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 19 ago 2021 10:41 ~ ultimo agg. 2 set 11:56
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Chi si ricorda più di Lesbo, isola greca a pochi km dalla Turchia, diventata il più grande campo profughi in Europa? Nel settembre scorso un incendio aveva devastato il campo di Moria e peggiorato ulteriormente le condizioni dei profughi che ci vivono. Se ne era parlato tanto, oggi non più. Ebbene delle 4800 persone che attualmente ci vivono, il 40% è afgano. Il ritorno dei talebani al potere cambierà qualcosa per loro, bloccati sull’isola da due anni dopo due respingimenti? Molti di loro appartengono a un’etnia perseguitata dai talebani e il ritorno nel loro paese è un’ipotesi impossibile.

Se lo stanno chiedendo in queste ore i volontari di Operazione Colomba dell’associazione riminese Papa Giovanni XXIII. Ce ne sono quattro al lavoro sull’isola in questo momento, che stanno assistendo alla tragedia nella tragedia degli afgani raggiunti a Lesbo dalle notizie e racconti che arrivano loro dai parenti bloccati nel paese di origine.

A raccontarcelo al telefono da Lesbo è Elona, volontaria di Associazione Colomba. “Internet è stato bloccato, le comunicazioni quindi sono difficili. Qualcuno però che ha sentito i parenti è sconvolto. Gli hanno raccontato che i talebani passano casa per casa e  dove ci sono donne non sposate segnato una X nera. Significa che poi ripasseranno a prenderle per darle ai jihadisti”.

La speranza dei volontari, per gli afgani bloccati a Lesbo, è che la tragica situazione afgana, con le immagini della popolazione in una fuga a tutti i costi da Kabul, possa portare ad un accoglimento della  richiesta di asilo per queste persone. Ma il timore è che questa nuova emergenza faccia scivolare ancora di più nel dimenticatoio Lesbo e i suoi profughi di fatto detenuti sull’isola.

Intanto le frontiere di terra con l’Afganistan si stanno in alcuni casi riaprendo. “Sappiamo che le persone stanno cercando ora di entrare in Iran. Credo che molti profughi saranno presto in cammino verso l’Europa, che ora deve trovare una soluzione” conclude Elona.

 

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