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Indino (Silb). Giuste le chiusure ma non condanno chi fa ballare

Gianni Indino

Chi non rispetta le regole deve essere sanzionato, però in un momento di grave difficoltà come è quello di chi da 19 mesi non può lavorare, non mi sento di condannare il comportamento dei
colleghi. Sono uomini e donne allo stremo, sull’orlo del fallimento“. Così Gianni Indino, presidente Silb Emilia-Romagna, commenta la chiusura dell’ennesimo locale per non aver rispettato le regole anti-covid. In questo ultimo caso un locale di Misano già chiuso nelle settimane scorse. Indino dubita della sopravvivenza del settore “diventeremo come indiani nelle riserve” e aggiunge “con ingressi contingentati e Green pass avremmo potuto ovviare a ogni cosa. Mentre il divieto ha di fatto legalizzato l’abusivismo. E i titolari delle discoteche si sentono beffati

Il Silb ha chiesto un tavolo al Governo per discutere “delle riaperture” dei locali da ballo. “Nei giorni scorsi al Meeting – dice Indino – ho incontrato tanti leader politici, da Letta a Salvini, da
Tajani a Orlando a Conte: a tutti ho fatto presente che dobbiamo metterci a un tavolo a parlare. E’ quindi partita una richiesta ufficiale dal presidente nazionale Pasca“.
“Siamo 200mila lavoratori senza lavoro, senza stipendio, in grave difficoltà eppure siamo invisibili. Non solo i titolari delle discoteche, ma anche dj, baristi, camerieri, parcheggiatori, pr, grafici, musicisti. Perché per noi non si può attivare un tavolo di confronto?”. La sperenza è che il confronto possa esserci nel mese di settembre.