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Vigilanza su servizi infanzia. Morolli: regole anche per realtà "associative"

In foto: l'assessore Morolli
l'assessore Morolli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 12 lug 2021 14:26
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Grazie ad una semplificazione delle regole che la Regione aveva previsto a maggio 2020 per agevolare l’apertura di centri estivi e ricreativi sono state tante le realtà nate per offrire questo tipo di servizio. “Un’azione provvidenziale nei primi mesi” spiega l’assessore alla scuola del comune di Rimini Mattia Morolli, ma che ha mostrato zone d’ombra che mettono in difficoltà chi, come i Comuni, è titolare in via esclusiva delle funzioni di tutela dei minori e svolge la funzione di vigilanza sui servizi per l’infanzia. “Sono indeterminatezze, senza precisi parametri, che rischiano di lasciare spazio a situazioni che accolgono i minori ma – potendo rifiutare qualsiasi riconduzione alla qualificazione di servizi educativi o ricreativi e, forti della loro “natura associativa” – svicolano da normative o direttive“.

La semplificazione amministrativa e l’innovazione dei servizi rivolti ai minori hanno sempre un connotato positivo e su questa direzione bisogna proseguire, ma – aggiunge Morolli – le istituzioni pubbliche non possono non prendere in seria considerazione queste situazioni ambigue e soprattutto di difficile gestione. Questo sia per scongiurare soluzioni di accoglienza dei minori che non osservino le più comuni regole di sicurezza, sia per evitare che si diffondano soluzioni educative e ricreative alternative a quelle ortodosse che, invece, si inseriscono in un circuito positivo di autorizzazioni, vigilanza, controllo e qualità. Avviandoci verso quella che speriamo possa essere una ‘normalizzazione’ della situazione sanitaria, è opportuno anche un ripristino delle direttive regionali temporaneamente sospese a causa della pandemia, cogliendo inoltre l’occasione per adeguarle alle nuove forme sperimentali di attività educative anche outdoor che si stanno applicando con efficacia nel nostro territorio. In questa fase di riapertura dei servizi educativi e ricreativi è indispensabile mettere i Comuni nelle condizioni di svolgere appieno la funzione di vigilanza sui servizi per i nostri bambini, dotandoli di direttive e norme che ci permettano di esigere dalla più ampia platea possibile di gestori il rispetto di condizioni di sicurezza e di igiene e mantenere alto lo standard qualitativo dei nostri servizi”.