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osservatorio Crif

Mutui e prestiti tornano a correre ma il futuro è un'incognita

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 13 lug 2021 17:54
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Dopo la contrazione dovuta alla pandemia, tornano a correre le richieste di mutui e surroghe. E’ quanto emerge dallo studio di CRIF. In Italia si registra nel primo semestre 2021 un +20,6% rispetto allo stesso periodo 2020. Crescita che sale al 25% in Emilia Romagna, con la provincia di Rimini al +20. Si conferma la centralità della casa nei progetti delle famiglie grazie anche a condizioni di mercato vantaggiose. La provincia riminese spicca per l’importo medio richiesto: ben 141mila euro, dietro solo a Bologna con poco meno di 155mila.

Aumento ancora più consistente per le richieste di prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi: +51,2% in Regione e stessa percentuale nel riminese dove l’importo medio è di poco meno di 7mila euro. A trainare gli acquisti sono auto e moto ma anche i prodotti informatici e di elettronica diventati fondamentali per le crescenti esigenze di digitalizzazione.

Più contenuta invece la crescita dei prestiti personali, che hanno risentito maggiormente della crisi. Nel semestre appena concluso l’Emilia-Romagna ha fatto registrare un aumento di richieste dell’11,4% con un andamento a macchia di leopardo: dal +30 di Piacenza al +3,5 di Bologna. A Rimini la crescita è stata del 10,3% con un importo medio di 12.850 euro.

La positiva performance delle richieste di credito da parte delle famiglie va letta come un naturale rimbalzo rispetto al corrispondente periodo del 2020, fortemente condizionato dall’esplosione dell’emergenza pandemica, sostenuto anche da un migliorato clima di fiducia e dal consolidamento della ripresa economica che stanno stimolando i consumatori a pianificare impegni di spesa che erano stati congelati a causa dell’incertezza – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. Per il prosieguo dell’anno ci attendiamo un ulteriore consolidamento della domanda di credito ma le politiche di erogazione potrebbero farsi più selettive a fronte dell’atteso peggioramento della rischiosità del comparto nel momento in cui gli interventi straordinari e le misure di sostegno alle famiglie dovessero essere sospese”.