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La spettacolare evacuazione di tre civili a Coriano ad opera del 7° Vega

In foto: La simulazione sulle colline di Coriano (Foto Migliorini)
La simulazione sulle colline di Coriano (Foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 24 lug 2021 19:02 ~ ultimo agg. 25 lug 08:21
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Militari addestrati e preparati per entrare in azione negli scenari più delicati del mondo, ma anche “angeli custodi” in elicottero pronti ad aiutare le popolazioni in ogni situazione di emergenza e calamità. Sono gli uomini e le donne del 7° reggimento “Vega” dell’Esercito, di stanza all’aeroporto di Rimini. Spesso li vediamo sorvolare i cieli della città coi loro AH129, i celebri e invidiati “Mangusta”, ma anche con gli NH90 per il trasporto delle truppe. Un rapporto ventennale con la città di Rimini e, allo stesso tempo, un motivo di vanto italiano nel mondo viste le numerose missioni portate a termine con successo, apprezzate e riconosciute dalle più alte cariche dello Stato.

Dietro ci sono anni di sacrifici e duro lavoro, di addestramento e preparazione, di missioni che simulano scenari operativi in cui i militari potrebbero essere chiamati a intervenire, in Italia come all’estero. Si inserisce in questo contesto l’esercitazione effettuata insieme al 66° Reggimento fanteria aeromobile “Trieste”, di stanza a Forlì. Sulle colline di Coriano, dove un tempo sorgeva una base militare, è stata effettuata la simulazione dell’evacuazione di tre civili con compiti umanitari. Quella che in gergo viene chiamata NEO (Non combatant Evacuation Operation) e che ha visto l’impiego di una pattuglia di AH129 “Mangusta”, con l’obiettivo di effettuare la scorta aerea, e di tre NH90, due impiegati per il trasporto dei militari, e uno per l’evacuazione sanitaria, oltre ad altre due squadre aeromobili del “Trieste”.

In tempo di pandemia, poi, i militari dell’Esercito hanno fornito il loro prezioso contributo impiegando i propri medici presso i Drive Through Difesa di Riccione e Cesena (per quanto riguarda la Romagna), con più di 50mila tra tamponi molecolari e antigenici, test sierologici e prelievi capillari post vaccinazione effettuati. Senza dimenticare il trasporto aereo e la distribuzione dei dispositivi sanitari su tutto il territorio nazionale.