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L'Italia come la Francia?

Green Pass. Per Pinton (Musica) per le discoteche il punto sono i tamponi

In foto: Dal sito dell'Unione Europea ec.europa.eu
Dal sito dell'Unione Europea ec.europa.eu
di Serena Saporito   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 14 lug 2021 15:15 ~ ultimo agg. 16:24
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Usare il green pass per consentire l’accesso ai locali pubblici come avviene per matrimoni, stadi, eventi. Il Governo sta pensando di alzare le barricate contro la variante delta e scongiurare nuove chiusure in autunno alla maniera francese e di altri paesi europei.

E in Riviera il pensiero corre subito alle discoteche, settore che ad oggi non è riuscito a ripartire, mentre il ballo fuori dai locali imperversa. A rilevarlo anche il presidente della Regione Bonaccini, che ha chiesto per i locali da ballo la riapertura, appunto, con l’uso del green pass (vedi notizia). Una prospettiva che, secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, potrebbe tra l’altro portare a una corsa dei giovani a vaccinarsi.

Il pressing delle ultime ore in favore del pass incontra la posizione tenuta da tempo dai sindacati dei locali da ballo. Tra gli imprenditori che hanno già anche sperimentato gli eventi monitorati coi protocolli di sicurezza c’è Tito Pinton, titolare del Musica di Riccione e di altre realtà di intrattenimento in giro per l’Italia. Protagonista a fine giugno scorso di un evento da 2700 persone a San Marino, tutte tracciate e che oggi esprime rabbia per la tempistica tardiva della decisione che sembra avvicinarsi sul green pass. “E’ da tempo che lo diciamo. Ne parliamo dall’ottobre 2020 e la politica se ne esce ora con questa proposta” commenta. E ancora: “I clienti dei locali sono controllabili, mentre in giro si assiste dappertutto al ballo senza regole”.

Il 14 luglio era la data che l’imprenditore aveva detto di voler attendere per capire se riaprire o no per questa stagione estiva il Musica, ma la decisione è di attendere ancora, sperando in sviluppi che Pinton è fiducioso possano arrivare entro sabato. Il punto importante da dirimere per l’imprenditore è quello relativo a costi e modalità dei tamponi. Tamponi che del resto anche il commissario Figliuolo ha detto dovrebbero continuare a rappresentare un’alternativa al pass per rispettare gli equilibri costituzionali. “Il punto è prevedere la possibilità di fare i tamponi fuori dai locali a prezzi calmierati. Tamponi rapidi e a costi bassi. Scordiamoci che i ragazzi per venire in discoteca facciano tamponi da 20 euro”.  La posizione dell’imprenditore è comunque decisa su un punto: l’importante è aprire. “Dobbiamo lavorare. Ci dicano cosa dobbiamo fare e lo facciamo”.

A dire la loro ai fini delle decisioni da prendere naturalmente saranno anche i numeri, di contagi e vaccini che dovranno passare il vaglio del monitoraggio del venerdì in un momento delicato, dopo gli assembrati festeggiamenti per la vittoria all’Europeo.