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Fondazione Ceatacea: a seguire operazione caprioli ci sia rappresentante di animalisti

la manifestazione di giovedì

In aeroporto non poteva essere un mistero che i caprioli fossero due, un adulto femmina e un capriolo. Lo sottolinea la Fondazione Cetacea, una delle realtà che in questi giorni si sono spese per salvare gli animali dall’abbattimento. Scrive la Fondazione su Facebook: “nella relazione del Dott Alan Risolo, datata 11/7/21, incaricato della cattura con sedazione degli animali dall’ente preposto, si legge “La attenta valutazione delle aree di pascolo negli orari sensibili e dei siti fonte di riparo degli animali ha rilevato la presenza di n° 2 caprioli, un adulto femmina ed un giovane animale di circa tre mesi verosimilmente figlio della prima”.

Sullo stato della vicenda: “Per ora, la priorità è il recupero in sicurezza, per quanto possibile, di questi due ungulati. La riunione di ieri, da cui sono state escluse associazioni ambientaliste ed animaliste, ha ottenuto certamente dei risultati. Lo testimonia la cautela del Dott. Corbucci nelle dichiarazioni al Carlino ed il fatto che non si menzionino più ultimatum. Che si sia deciso di intervenire con la serietà che il caso richiede?
Speriamo! L’incarico al Pettirosso (associazione specializzata, ndr) ne è prova. Non si parla più di sedazione, ogni giorno più pericolosa e difficile in un animale che si sente braccato, ma di cattura con le reti con successiva riduzione dello stress in apposito cassone e infine rilascio in area protetta. Questo non significa che chi è intervenuto sino ad ora sia un incapace ma che i vincoli posti all’intervento erano troppo restrittivi e ne hanno vanificato l’efficacia. L’intervento dell’opinione pubblica ha permesso la riduzione di questi vincoli aumentando le possibilità di successo. Ma l’area di intervento è molto vasta ed i mezzi e gli uomini da impiegare dovranno essere proporzionati. Solo così ci si avvicina al successo. Pettirosso ha chiesto che venga autorizzato l’utilizzo dei droni termici che individuano il calore dei corpi degli animali”.

La richiesta è che ci sia un rappresentante delle associazioni animaliste a seguire il percorso e garantirne la correttezza. “Se non c’eravamo noi si sarebbe proceduto in segreto ad uno scempio ambientale che, se risaputo, avrebbe gettato una macchia indelebile sull’Aeroporto Fellini, con un danno per tutta la nostra comunità