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L'intervento dei "saggi"

Emergenza sicurezza. La posizione della "tavola dei saggi" di Riccione

In foto: la polizia municipale sulla spiaggia di Riccione
la polizia municipale sulla spiaggia di Riccione
di Redazione   
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mar 6 lug 2021 13:13 ~ ultimo agg. 14:26
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La “Tavola dei Saggi”, costituitasi un mese fa a Riccione su iniziativa di Roberta Pontrandolfo (ideatrice del format “Quella volta Riccione”), interviene sull’emergenza sicurezza che tocca da vicino cittadini e turisti. “Noi ormai non ci sentiamo più sicuri” – dice Amalia Forno – “Non è possibile avere paura a passeggiare per Riccione“. “Questa città – continua Fabio Severi, residente in centro – l’abbiamo vista fiorire e consolidarsi negli ultimi 60 anni come meta per il turismo in Italia e non solo, pretendiamo dall’amministrazione un cambio di passo immediato“. “Occorre un presidio efficace del territorio dalle 24 e per tutta la notte – propone Lino Masucci – rimodulando gli orari dei nostri vigili ed anche avvalendosi di servizi di vigilanza di agenzie private“. A preoccupare è la frequenza con la quale certi episodi si stanno verificando. “Meglio altre località più sicure, non vogliamo rischiare violenze o brutti incontri notturni” incalza la bolognese Francesca Egidio. “Non voglio più ritrovarmi in mezzo al branco violento come mi è capitato la scorsa estate sul Lungomare – continua – a poche decine di metri dal Porto, quando ho temuto che, dopo mio fratello e un amico, aggredissero anche me.” Per Lucia Serricchio “sarebbe stato meglio prevenire che trovarsi a curare ma oggi Riccione è costretta gioco forza a correre ai ripari e a farlo bene“. “Indubbiamente – concludono i Saggi – questa situazione è figlia anche di una politica di promozione turistica rivolta ad un pubblico al quale abbiamo comunicato la città come meta dove tutto è lecito e permesso ad ogni costo“. “Per il futuro dovremo iniziare a comunicare soprattutto a quei giovani, e non solo, che vogliono divertirsi ma che oggi impauriti o semplicemente infastiditi, preferiscono altre località più sicure.” “Una testimonianza – precisa Ernesto Lappostato – che verrà inviata anche alle autorità preposte all’ordine pubblico“.