Discoteche pensano a ricorsi. Indino: non dimenticheremo le prese in giro
L’ennesima delusione per il mondo delle discoteche, per cui prosegue la chiusura. Su tutte le furie Gianni Indino, presidente del SILB regionale: “Se il vaccino funziona deve permetterci libertà di azione, se il Green pass va bene per gli eventi deve andare bene anche per i nostri locali, altrimenti ci dicano chiaramente che quello che stiamo vivendo è tutta una farsa. Non hanno avuto il coraggio di farci aprire, così il peso della crisi rimane tutto sulle nostre spalle mentre si sta legalizzando l’abusivismo. Nessuno dimenticherà le prese in giro a cui il nostro settore continua ad essere sottoposto”.
Nell’aria il possibile ricorso al TAR da parte della categoria. “Siamo arrabbiati e delusi. Lasciare chiusi i locali da ballo è una decisione senza logica. Ancora una volta alla politica è mancato il coraggio, la forza e la volontà di prendersi le responsabilità dell’apertura dei locali da ballo, lasciando su di noi tutto il peso di questa crisi. Una decisione inaccettabile. Stiamo valutando la possibilità di presentare un ricorso al TAR o al Consiglio di Stato”.
“Siamo stati i primi a chiedere di aprire esclusivamente ai possessori di certificato, abbiamo condiviso protocolli e linee guida, siamo in grado di controllare e di essere controllati, ma si è preferito legalizzare l’abusivismo che ogni giorno e ogni notte dilaga. A parole la politica di ogni ordine e grado ha convenuto con noi sulla necessità e l’opportunità di farci riaprire, salvo poi rimangiarsi tutto nel momento delle scelte definitive. È vergognoso“.
Il governo ha previsto un fondo ad hoc per il settore ma per Indino è una risposta inadeguata: “non ci si nasconda dietro allo stanziamento di fondi per ristorare i gestori dei locali: è una cifra ingente quella di cui si è parlato, ma per le imprese del settore ormai in ginocchio in definitiva sarà la solita mancetta con cui forse si riusciranno a pagare le imposte che ogni mese ci arrivano con la bolletta dell’energia elettrica nonostante i locali siano chiusi”.