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L'intervista

Angelini (Ausl): contagi aumenteranno, niente allarmi e vaccinarsi

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 19 lug 2021 13:03 ~ ultimo agg. 20 lug 11:00
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I contagi aumentano e continueranno ad aumentare, ma niente allarmi e avanti con le vaccinazioni. Lo spiega la dottoressa Raffaella Angelini, direttrice della Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna, ai microfoni di Tempo Reale Estate. “I numeri sono ancora contenuti ma ci preoccupa l’aumento anche se si tratta di casi non gravi dal punto di vista clinico e prevalentemente giovani e giovanissimi. Pochi hanno bisogno di ospedalizzazione ma pochi non significa nessuno”.

Un aumento dei contagi anticipato rispetto alla scorsa estate (quando i numeri tornarono a crescere dopo Ferragosto) a causa della “variante delta” che sta diventando ormai prevalente anche in Romagna e che ha una trasmissibilità del 40/60% più elevata rispetto al virus originale. “Più contagiosa ma non più grave – specifica la Angelini – e soprattutto protetta dal vaccino. Però è necessario che anche all’aperto, se non ci sono le condizioni per mantenere le distanze, si indossi la mascherina.” L’arma principale resta quindi quella dei vaccini perché consentire al virus di circolare gli permette di mutare nuovamente. “Finora siamo stati fortunati – commenta la dottoressa – perché sulle varianti emerse, benché più contagiose, il vaccino continua a funzionare.” Ma non è detto che sia sempre così. “La vaccinazione – aggiunge – protegge quasi al 100% dalla forma grave della malattia. Le persone vaccinate che si infettano hanno in genere una carica virale molto bassa e neppure in grado di contagiare altri.” E se resta complicato vincere la resistenza dei No Vax, chi invece ha deciso di aspettare settembre pensando che in estate non ci fosse emergenza potrebbe convincersi vedendo l’aumento di contagi o pensando all’introduzione del Green Pass. “Inoltre – dice la dottoressa – bisogna ricordare che per avere una copertura completa si devono attendere 40/45 giorni dalla vaccinazione.” Quindi se l’obiettivo è arrivare a settembre “coperti” è il momento di muoversi.
Per quanto riguarda i numeri riminesi, che da giorni è la provincia col maggior numero di casi in Regione, la dottoressa Angelini tranquillizza: “la situazione non è drammatica – dice – e le graduatorie non servono. Bisogna però cogliere il segnale. Dobbiamo considerare che il territorio offre opportunità di aggregazione superiori ad altre province, vede l’arrivo di molte persone da fuori ed ha una copertura vaccinale più bassa. Ma non servono allarmi, solo attenzione e responsabilità. Se vogliamo tornare alla normalità dobbiamo combattere con le armi che abbiamo e adesso abbiamo il vaccino. Lo scorso anno non c’era.