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Domenica 2.000 dosi in fiera

Il sindaco racconta il suo vaccino: i ringraziamenti e un medico particolare

In foto: il sindaco e il medico Antonini
il sindaco e il medico Antonini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 9 giu 2021 08:50 ~ ultimo agg. 08:54
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Martedì il sindaco di Rimini Andrea Gnassi si è sottoposto, in fiera a Rimini, alla somministrazione della prima dose di Pfizer. Scrive il primo cittadino su Facebook.

“È vero che per il ruolo di sindaco hai lavorato con Asl, medici, Regione, volontari per organizzare il sistema, anche l’hub della fiera. È vero che ogni giorno da un anno mezzo sei coinvolto per il ruolo. Ma quando arriva il tuo turno, ti metti in fila nei padiglioni per il vaccino, scambi opinioni, qualche battuta con la gente, ti fai coraggio a vicenda sul ripartire e poi fai la puntura… beh, ti emozioni.
Si, è stato emozionante essere lì e vedere e sentire che l’organizzazione funziona. Fa bene agli occhi e al cuore vedere tanta gente che, con disciplina e responsabilità, si mette in fila per una iniezione che è un atto di protezione per sé e di rispetto verso gli altri. E ancora un grazie al personale medico e sanitario, sempre sul pezzo , preparato, che informa e lavora.
Poi alla fine tra saluti e abbracci che vorresti finalmente dare, trovi un ragazzo che, con la mascherina, sembra ancora più giovane di come è. Ma non è in fila, lavora. È un giovane medico Stefano, 25 anni, subito andato in prima linea nella vaccinazione, sempre presente come i suoi colleghi, quasi h 24, anche agli Open Day. Domenica 2.000 vaccinati alla fiera! Con tanti giovani. Tantissimi. Senza paura di vaccinarsi. Per riprendersi la vita.
Lo trovo come un atto di fiducia, di speranza. Certo ci sono e ci sono stati problemi per i giovani, chiusi in casa, repressi nel massimo dell’energia vitale e “biologica”. Ma è una fotografia bellissima quella di una generazione che si vaccina per sé, ma anche per i nonni, per i genitori. E che rispetto a loro dimostra persino meno incertezze. Credo che non sia solo che quando si è giovani si ha meno paura e voglia di uscire. Penso sia credere nel futuro. Esattamente come fa Stefano, 25enne medico, che vaccina quei suoi coetanei in fila.
Una storia italiana, una storia riminese. Una storia bella”.