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Contro decreto sostegni bis

Il 9 giugno il presidio dei precari della scuola in Prefettura

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 7 giu 2021 18:42 ~ ultimo agg. 18:44
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Il nove giugno i precari della scuola torneranno a protestare davanti alla Prefettura di Rimini. Nel mirino il decreto sostegni bis accusato di non rispettare il Patto per la Scuola e di avere contenuti in alcun modo condivisi con i sindacati. Il presidio, organizzato da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal provinciali, si terrà dalle 16.30 alle 18.00. Nell’occasione una delegazione chiederà di essere ricevuta dal Prefetto.

La nota stampa

“Dopo la firma a Palazzo Chigi, il 20 maggio scorso, del “Patto per la scuola al centro del Paese” tra le Confederazioni sindacali e il Ministro dell’istruzione, il Governo ha predisposto un decreto legge, “il Sostegni bis”, con contenuti che non sono stati in alcun modo condivisi con i Sindacati.

Il Decreto interviene sulle medesime materie del Patto, in modo particolare sul reclutamento, ma si tratta di interventi in grandissima parte inadeguati.

Auspichiamo interventi correttivi per l’effettiva presa in carico delle molteplici irrisolte criticità della scuola non più rinviabili. Prima fra tutti la riduzione del numero di alunni per classe, la conseguente implementazione degli organici, la stabilizzazione dei precari che per la provincia di Rimini possiamo indicare in almeno 1.300 unità, il contrasto alla dispersione scolastica, l’innalzamento delle competenze di base, la sicurezza degli ambienti scolastici e il rinnovo del contratto.

Sul fronte degli organici non sono previsti gli incrementi necessari a ridurre il numero degli alunni per classe, unica misura che può garantire la didattica in presenza in tempi di emergenza sanitaria e l’unica atta ad incidere in modo strutturale sui livelli di apprendimento e di inclusione.
Sul piano delle procedure di reclutamento si introducono vincoli alla partecipazione dei concorsi di dubbia costituzionalità e si limitano i contingenti di coloro che possono accedere alla stabilizzazione in virtù della molteplicità dei requisti, richiesti in modo ridondante (ad esempio i tre anni di servizio unitamente all’abilitazione invece che l’uno o l’altro alternativamente).
E’ generico l’impegno ad avviare concorsi annuali con procedure semplificate senza aver previsto, in parallelo, percorsi abilitanti ormai fermi da troppi anni.
E’ inaccettabile l’intervento ope legis sulla mobilità del personale docente, materia squisitamente contrattuale.

Il testo è, dunque, lacunoso ed insoddisfacente e per questo FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal provinciali hanno organizzato un presidio di protesta, per il giorno 9 maggio 2021 dalle 16.30 alle 18.00. Nell’occasione una delegazione chiederà di essere ricevuta dal Prefetto.